Positano, la “Pasquetta” occasione di riscoprire la storia dei nostri sentieri, il ricordo ad Antonio e’ Castagnone

Positano, la “Pasquetta” occasione di riscoprire la storia dei nostri sentieri, il ricordo ad Antonio e’ Castagnone . Oggi si parla delle targhe alterne, ma le nostre strade sono state le montagne , ogni tanto dovremmo studiare e rivivere la nostra storia. La “Pasquetta” potrebbe essere un’occasione per tornare alle origini e un pò lo è.  In molti salgono a Santa Maria del Castello, borgo di Moiano di Vico Equense, per fare la Pasquetta, ma forse pochi sanno che era il principale collegamento con Napoli e con le altre cittadine, ma anche con il commercio. I miei nonni e zii materni da Capodacqua in una giornata facevano più chilometri a piedi di quanti ne facciamo noi in un mese. Scendevano in spiaggia a portare la legna, in cambio del pesce, poi questo lo portavano in piazza a Moiano in cambio di formaggi o altro,  per fare l’erba poi c’erano vere e proprie battaglie “territoriali” per chi doveva farle per le proprie mucche , ora è tutto abbandonato… mia nonna Camilla, grande donna , orfana in tenera età di entrambi i genitori ha pensato alle sorelline e fratellini, a sua volta faceva l’erba a Paipo nei pressi del Sentiero degli Dei fra Agerola e Praiano dove poi ha conosciuto il nonno Salvatore, all’epoca non ci si poteva vedere se non andando a fare l’erba, nacque così il loro amore e la destinazione a Positano a Capodacqua ed ebbe la mia cara mamma Anna Maria … Di queste montagne conosco ogni centimetro, sono stato intere giornate a camminare in lungo e in largo e ho fatto delle esperienze uniche, conoscendo personaggi straordinari che hanno colpito la mia immaginazione ed avevano uno stile di vita fuori dagli schemi e dagli stress del quotidiano.. fra questi Antonio e’ Castagnone.    Noi lo abbiamo conosciuto, abbiamo passato splendide giornate con lui davanti alle castagne uscite dal fuoco e un buon bicchiere di vino, che lui e Graziella ci offrivano sempre. Lì sono rimasto a dormire e studiare, diritto civile e penale (“Viene il Papa a mettere i lupini qui quando fai l’avvocato… mi diceva scherzando!), da lui ho appreso una “filosofia” che nulla ha da invidiare a Socrate e Platone. La filosofia della semplicità e verità, liberi da schemi e da pensieri, la vita è bella per il fatto stesso che ci sia e a tutti i “cattivi” e dalle maldicenze lui mi diceva “fregatene, ho fatto la guerra, prigioniero in Africa figurati se penso a loro..” sapeva cosa mandarci  da li sopra.. Un bicchiere di vino e un pezzo di formaggio con pane e salame, è stato il meglio di tutti i ristoranti che ho conosciuto, poi la sensazione che la felicità è qui ed ora, ringraziamo a Dio quando abbiamo la salute e siamo sereni, la più grande ricchezza sta nella  semplicità del vivere la vita in sintonia con la natura.

Michele Cinque

La foto è di un altro grande personaggio che va ricordato Raffaele De Martino il VEP

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