Riflessioni sull’incontro alla torrefazione Maresca sulla scuola di via C.Amalfi dell’Ing. Elio d’Esposito

Riflessioni sull’incontro alla torrefazione Maresca sulla scuola di via C.Amalfi dell’Ing. Elio d’Esposito

D. : Ing…. allora aveva ragione lei e ovviamente anche Positano news, diciassette anni fa, sul recupero e non demolizione della scuola di via C.Amalfi?

R. Be’..la storia è ben nota e l’abbiamo ripetuto più volte all’indomani della decisione di demolire e ricostruire ma il Comune era sintonizzato su un’altra lunghezza d’onda…non ascoltava….sentiva solo la musica della demolizione e ricostruzione. Era un periodo di grande entusiasmo giovanile politico e tecnico , era il periodo della famosa “Piano futura” con l’elaborazione di una cinquantina di studi di fattibilità per tante opere sul territorio di Piano, e fra cui anche la scuola di via C.Amalfi; opere di cui quasi nessuna è stata realizzata….era il
tempo dei sogni come si legge sui teloni che coprono la scuola. Forse troppo entusiasmo e troppa fiducia nei sogni, ma per realizzarli ci vogliono staff che tirano sia nel settore politico che tecnico… ci vuole una grande volontà, tenacia, e grande forza di crederci con immutato entusiasmo nel tempo ( che nel caso della scuola sembra che sia scemato man mano), specialmente quando si tratta di finanziamenti che sono vere e proprie cifre bleu con progetti troppo costosi che escono fuori dai parametri . Cavalcare un grande sogno è bello…aiuta a vivere, dà una grande forza, ma bisogna capire a un certo punto se è realizzabile, sennò si diventa schiavi del sogno e non aiuta per niente a vivere bene. Purtroppo, all’epoca, non si è pensato, com’è prassi ingegneristica, neanche di fare un confronto tecnico economico fra le due possibilità e cioè il recupero o la ricostruzione….si partì a folle velocità sull’idea di una scuola nuova, cosa che fece rimanere tutti meravigliati, soprattutto noi ingegneri…anche perché circolavano voci che la scuola ( fra l’altro invulnerabile al terremoto dell’80) era fatta male e non era recuperabile, pur senza alcun danno del terremoto, ….vere e proprie fake news dovute all’ignoranza ingegneristica, all’ignoranza sulla tecnologia dei materiali, sulle loro caratteristiche e ammaloramenti, come ben evidenziato anche in detta riunione; fra l’altro gli stessi ingegneri delle due perizie di vulnerabilità avevano consigliato il consolidamento e non la demolizione e ricostruzione. La decisione fu esclusivamente politica ed io, all’indomani di tale decisione parlai col Sindaco, (come ritenevo essere un mio dovere per la mia esperienza), per metterlo a conoscenza della possibilità di consolidare con cifra molto abbordabile ( inferiore a euro cinquecentomila ) e finanziabile sicuramente da parte della Regione, ma il Sindaco mi fece presente che voleva una scuola nuova e non intendeva perciò spendere nulla sulla vecchia, e anzi mi disse che da un calcolo sommario si era visto che la cifra per la ricostruzione era di cinque milioni e la cifra era stata pure trovata dall’ufficio ragioneria e perciò chiaramente non era da prendere minimamente in considerazione l’opera di consolidamento e ammodernamento che pure aveva un certo costo, ma certamente molto inferiore, pur volendo considerare le altre spese di sicurezza antincendio, impiantistica, ammodernamento. Al che mi rallegrai e mi congratulai con lui visto che c’erano tutte le buone premesse per una scuola nuova. In realtà la cifra disponibile non c’era …forse era stato un equivoco e il progetto vincitore del bando di progettazione ( anno 2014, se non erro ) ha evidenziato che il costo era di ben tredici milioni e anche più considerando le spese di esproprio e costruzione di un viale esclusivo che partiva da largo Annunziata e arrivava alla scuola per poi uscire su via Bagnulo, necessario per il progetto voluto di scuola media unica di tutto il territorio; progetto che comportava una enorme mobilità degli studenti da tutto il territorio, con molte navette e aggravi di costi, chiudendo poi le due attuali scuole medie ben ubicate a monte e a valle che erano e sono tuttora molto funzionali e il cui futuro non ho mai compreso quale sarebbe stato essendo strutture non alienabili e neanche convertibili in altro, in quanto fanno parte degli standard urbanistici del Comune giusto D.M. 1444 del Febbraio 1968.

La riunione del 24/05/2024 nella sede della Torrefazione Maresca è stata molto utile togliendo quella cappa di nebbia in cui è avvolta da anni questa vicenda ….ha chiarito parecchi dubbi sia nel campo tecnico strutturale come già detto, a seguito del mio intervento e di quello dell’ing. Antonio Elefante, sia nel campo urbanistico con intervento dell’assessore ai LL.PP. avv.Anna Iaccarino che, anche a seguito della terza recentissima perizia, i pochi giorni fa, ha riferito che la Giunta ha deciso per il recupero quale unica strada per la vecchia scuola elementare avendo constatato per di più che con la demolizione diminuirebbero anche le volumetrie attuali stante le attuali disposizioni legge; penso che i diciassette anni sono serviti comunque a qualcosa e cioè a far riflettere bene i politici e a far capire, senza più ombre e dubbi, il percorso futuro. A volte non tutti i mali
vengono per nuocere…perché l’avventura sulla quale ci si stava imbarcando con la creazione di una scuola media unica su tutto il territorio, con tutti i risvolti negativi sopra evidenziati, non era la soluzione giusta.
Ora c’è bisogno solo di un finanziamento per portarla all’antico splendore e anzi pure meglio di prima ( potrebbe ipotizzarsi anche un piano garage, stante la profondità delle fondazioni). Fra l’altro studenti americani di architettura dell’Istituto S.Anna ci hanno fatto vedere, pochi giorni fa, nella sala consiliare del Comune, delle bellissime idee progettuali di recupero. Speriamo che i politici e l’UTC questa volta remino con grande forza, tenacia e passionalità per arrivare al finanziamento che sarà più accessibile indubbiamente per i costi ridotti, sicuramente meno della metà del costo di demolizione e ricostruzione, senza più i problemi degli espropri e quindi senza questi ostacoli che avrebbero potuto esserci di natura giudiziaria, stante il grave danno di depauperamento delle proprietà interessate fra cui quella del com.te Gigi Aponte, attuale proprietario dell’ex clinica S.Michele, in fase di ristrutturazione. Chissà se l’armatore che sta convertendo la clinica S.Michele, struttura sanitaria, in una sede di uffici privati della società MSC., non faccia un pensiero per essere
ricordato come un benefattore del Comune di Piano….sull’esempio di un grande conterraneo, armatore del passato, Achille Lauro, nato a Piano di Sorrento, che regalò una scuola, la “ Angelina Lauro “ al popolo di Sorrento. E comunque incrociamo le dita e auguriamoci che in qualche modo si trovino al più presto i fondi…..anche considerando lo stato di abbandono e anche purtroppo di devastazione di cui è oggetto da vandali. E’ stato proiettato un film sulle condizioni attuali di devastazione che ha scosso molto i presenti…qualcuno aveva le lacrime agli occhi. Ci sta, a tal proposito, un grosso fermento in giro, con raccolta anche di firme, per far pulire la scuola oggetto di tali atti di vandalismo e di garantire un minimo di sorveglianza e sicurezza contro il vandalismo devastante cui è stato oggetto in questi anni. Auguriamoci che sia la volta buona! Vamos…come dice Mariella.

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