Ricostruzione e appalti. I cantieri di Ischia e Provincia passati al setaccio

Nel mirino anche i cantieri, le ditte e gli appalti della ricostruzione di Ischia, il Prefetto Michele di Bari prova a tenere desta l’attenzione. Un’operazione di acquisizione documentale e in sito con verifiche in loco su appalti a Casamicciola Terme ed in altri comuni della provincia di Napoli è in corso da parte di un gruppo interforze coordinato dalla Dia di Napoli, sotto il coordinamento della Dda. L’intervento mira ad acquisire informazioni su assegnazioni di opere pubbliche. L’attività viene svolta su impulso del prefetto di Napoli, Michele di Bari. In campo Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia di Stato di Ischia. Le forze dell’ordine stanno effettuando controlli ed acquisizione di documenti alla sede municipale e presso i cantieri attivi nel territorio del comune isolano, colpito da diverse calamità naturali negli ultimi anni. L’acquisizione di documenti, secondo quanto si è appreso, riguarderebbe anche lavori di ricostruzione e messa in sicurezza del territorio. Come gli interventi nelle zone degli alvei e su vecchi fabbricati limitrofi nella zona delle vecchie terme. Oggi si seguono i movimenti di alcune ditte in particolare che non risultano gravate da interdittive antimafia ma potrebbero avere collegamenti. Ma anche nell’ambito della ricostruzione privata non si lesinano i controlli anche per verificare le condizioni di sicurezza e di lavoro.  In particolare, sono stati ispezionati i cantieri Caccavale Appalti & Costruzioni s.r.l., azienda vincitrice di diverse gare d’appalto. I comandi provinciali dei carabinieri di Napoli e Latina hanno avviato l’acquisizione di documenti e informazioni, su due cantieri in particolare uno per lavori finanziati per oltre 1 milione e 520 mila euro e l’altro per 93.696 euro in via D’Aloisio la zona più colpita dal sisma nella parte alta del paese dove potrebbero sussistere elementi che fanno supporre un possibile collegamento dell’azienda a pratiche illecite.Nell’ambito di un’altra operazione, a fine gennaio erano stati effettuati controlli sui cantieri della ricostruzione. Erano state passate al setaccio le ditte appaltatrici degli interventi per la messa in sicurezza del territorio e lo smaltimento del fango  legato alla frana – alle derivazioni a valle dell’Epomeo- del novembre del 2022 anche a seguito di una segnalazione in tal senso dopo diversi articoli giornalistici che avevano dimostranti la presenza di soggetti in odore di camorra sui cantieri dell’alluvione e prima ancora portato all’allontanamento ed ai domiciliari per l’imprenditore Salvatore Langellotto poi risultato in servizio e assunto da una ditta dei Cantieri Frana di Casamicciola.

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