L’arte e l’artigianato rivivono tra le strade del borgo

A San Rocco, la magia dell’arte e la tradizione dell’artigianato si incontrano in un evento che celebra la cultura e il saper fare del territorio campano. Lungo le stradine del borgo, 70 artisti, con 101 capolavori, provenienti da diverse zone della regione, si sono uniti per trasformare il paese in un vero e proprio centro di eccellenza artigianale.

Quest’anno, l’iniziativa è cresciuta notevolmente rispetto alle edizioni precedenti, con un numero sempre maggiore di partecipanti e opere esposte. Nonostante la grande varietà di artisti presenti, tutti gli spazi sono stati sapientemente distribuiti per permettere ai visitatori di apprezzare ogni singolo lavoro in un percorso immersivo che unisce tradizione e innovazione.

Marcello Aversa , uno degli organizzatori, ha espresso gratitudine e soddisfazione per il successo dell’evento: “Siamo felici di vedere come il progetto stia crescendo. Il nostro sogno è di trasformare San Rocco in un centro di artigianato d’eccellenza, collegando le tradizioni antiche alle nuove generazioni”.

Tra le opere esposte, ci sono capolavori che raccontano storie di un passato glorioso, come quella della Fornace di Maiano, un edificio storico che si spera possa presto diventare un museo etnoantropologico. L’idea non è nuova: già nell’800, il monaco Bonaventura Gargiulo descriveva San Rocco come un luogo animato da artigiani di grande abilità. Qui si fabbricavano pipe, orologi e mobili che erano famosi in tutta la penisola sorrentina.

Le vie del borgo si riempiono di vita e di colori grazie alle opere esposte: dipinti, sculture e lavori in legno raccontano la storia e l’identità della Campania. Tra questi, spiccano i lavori di artisti come Salvatore, che ha dipinto la lunetta della chiesa di Sant’Agnello, e abili ebanisti che hanno realizzato la sacrestia e altri elementi decorativi.

La speranza è che questo evento, più grande e ricco di cultura rispetto alle precedenti edizioni, possa continuare a crescere e a richiamare sempre più visitatori, trasformando San Rocco in un punto di riferimento per l’artigianato di qualità.

https://www.youtube.com/watch?v=wzy5lLLap9k

Generico agosto 2024

Maiano Illustre

<Me ne hanno dette tante per la mia Preghiera a San Rocco (sta a vedere che non si può più pregare, comin può più cadere, come diceva Ciaramiello al giudice di Massa); e non potendo battere il ciuco, hanno battuto il basto. dicendo sette peste e mille corna di Maiano, ch’io raccomandai pel buon nome quel glorioso Santo. E ce l’hanno con quel casaletto, o sempre lo si noma, si fa il niffolo o se ne ha disgusto, ed alla miglior lettura lo si tiene per, il casaletto delle streghe o delle fattucchiere. S’intende che questa è fama tradizionale, perche di Maiano non sapendosene circa, si strapazza per si dice o per aver sentito dire: è poi triste fama usurpata, perche quel casaletto è il più glorioso dei tanti che compongono la Parrocchia e il Comune omonimo di Sant’Agnello. Maiano è più antico del casaletto di Sant’Agnello: giacche in un processo del 1536 com’e parola dei Notamenti sorrentini, è nominato Maiano e non Sant’Agnello, casaletto quest’ultimo nominato appena la prima volta nel 1580. L’esser poi chiamato Maianiello, ci presenta un’etimologia graziosa e fiorita e non quella insipida che i malevoli ci vorrebbero appiccicare. Però checché ne sia di queste fiabe certo Maiano è un Terziere della Parrocchia-Comune di Sant’Agnello, ed aspettando che qualcuno ci spieghi la barbara parola, opiniamo che esso s’intitoli terziere perché forma quasi la terza parte della Parrocchia: ed i libri parrocchiali e municipali son là. Sant’Agnello, a mezzogiorno, sopra di un piano dolcemente < Maiano occupa uno dei più bei siti della parrocchia di elevato, riparata da monti, con visuale sul mare, intorno, intorno circondato da fertili giardini, ove non ha molta forza d’inverno l’infuriar dei venti: ove ondulata, asciutta e salubre è l’aria che vi si respira, e d’estate è residenza fresca. cheta, gentile. Quando il generale Giuseppe Tarallo di buona memoria pose tra noi la sua abitazione scelse Maiano per fabbricarvi quel villino ch’oggi è Villa Torre. Quel che più monta, Maiano abbonda di quelle che il poeta chiamó: Chiare, dolci e fresche acque che vengono giù dalla sorgiva della Ferrarella; e quando l’acqua manca, a quella di Maiano si ricorre. Ed una volta era la celebre la fontana di colà: e d’estate e d’inverno quel soave gemitio delle acque che di colà scorrevano limpidissime, era un ristoro. Ma tempo giù che i padri della Patria chiusero la fontana per un pozzo; e poiché lo fecero essi fu ben fatto! Abitata assai e Maiano (circa 1500 ab.), eppure non presenta ricchi palazzi, e forse di catapecchie n’ha più che altro casaletto, però ha di buone case; se non altro ha il fortino, detto la Torre fabbricata in tutta regola, il quale dimostra Maiano forte contro i turchi, e generosa della propria difesa nella famosa guerra sorrentina; fortino che a giorni a noi più vicini, ricorda quel D. Paolo Paturzo, gigante d’uomo e di famose imprese, rimasto popolare tra i nostri vecchi. Aggiungo come Maiano è un casaletto che pei montigiani d’intorno suffraga a Sant’Agnello in molti bisogni: percio varie strade fan capo in essa, ed è centro di vita in varie circostanze: insomma qualche cosa dopo Sant’Agnello». F.B.d.S.C. (Padre Bonaventura Gargiulo da Sorrento)


Cola poi  era il Sinedrio del Paeti, propriamante nel lorghetto sopra il Corto, poiché a quellaria ed a quell’acqua quella buona gente lo stava allegra ed Improvvisava versi e canzoni ch’erano una meraviglia L’ultimo di questi poeti fu lo Priorieto, e celebri sono rimasti i motti di quel sinedrio. La Petrasenella mia Petrosenelis pao stare di fronte alle pu care canzoni napoletane V’era ancora chi i portasse in buona forma e sono davvero belle le strofe San Rocco che si cantavano un in di dit nello novena al Santa mta oggi poste in disusa. Në ora la discendenza a di ques poeti e finita, giacche mi si dice che abiti cola qualcuno che se ci si mette di buzzo buono verseggia in modo da far strabiliare In Maiana fioriva anche la Compagnia del Musicanti, e quando per la riviera Sorentina non c’erano concerti mandolinai i sino all’importunita da Maiana venivara Viola, Magnaccora, Maccarea, Cardillo lo Zi Ntoria compagni, esthimpellare e ciaramellore par le feste dei paeti. Magnaccaro e Maccares specialmente si credevano uri Paganini ed uno Zingarelli, e per vento suanavano bene, specialmente dopo d’aver bevuto sulla Torre da D Paolo Paturza sciatacquone per eccellenza, il quale aveva sempre il baccione a sua posto per mescere in bicchieri da un litro. Con la musica. Maiano ma ancora la terra del Canto, le belle donne di cola erano le cantatrici famose del Capodanno le cui canzoni accompagnavano a suan di nacchere e tamburelli Per San Rocca gioia correva a torme a Maiano per sentir cantare le gesta del Santo nei versi del sacerdote Silvestro Cacace, con un timbro di voce che pareva angelica FBdSC (Padre Bonaventura Gargiulo da Sorrento)


Preghiera a San Rocco O inclito Eroe della Chiesa, o glorioso Apostolo della Carità, nostro potente Protettore San Rocco, accendi sempre più nella mente dei tuoi figli la fede in Cristo! Infondi nella nostra anima la tua grande carità affinché bruci sempre più viva in noi la fiamma dell’amore verso Dio e verso il prossimo. Sotto lo scudo della tua protezione mettiamo noi stessi, le nostre famiglie, i nostri cari, tutte le nostre cose! Difendici dai pericoli spirituali e temporali! Soccorrici in tutti i nostri bisogni! Salvaci da ogni calamità! Liberaci dal male! Alza la tua mano potente e benedici le nostre case, le nostre campagne, il nostro lavoro! Asciuga le lacrime dei nostri occhi, confortaci e assistici! Ottienici dal Signore la misericordia, la Provvidenza e la pace vera nelle famiglie, fra le nazioni, nella Patria nostra. Sii sempre per noi il Padre e il maestro, insegnaci le vie del santo timore di Dio! Sii sempre al nostro fianco per tutta la nostra vita! Vieni a raccogliere il nostro spirito nell’ora della nostra morte per indurci nella Patria beata del Paradiso. Amen.


Inno a San Rocco A Te sciogliamo un cantico caldo di Santo Amore, a Te plaudenti unanimi corriam con fede e core. Esulti del nostro gaudio, del nostro ossequio pio: Deh! Prega per noi Dio, prendi di noi pietà! QQ This photo is from a post. View post Edit Lucio Esposito 11h. < La Tua misericordia splende da mane a sera Del mondo ascolta i gemiti e accogli sua preghiera. Gli stolti, i lassi e i miseri Da Te pietà avranno. Non sperano, non sanno dell’alma Tua bontà

 

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