Costiera Amalfitana: un’analisi necessaria oltre l’overtourism del 2023 prima di colpevolizzare i B&B

La Costiera Amalfitana si prepara ad affrontare un momento cruciale per il futuro del suo modello turistico. A breve, i sindaci dei comuni locali si riuniranno il 5 a Conca dei Marini per chiedere al Governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca regole nuove per discutere il ruolo dei bed & breakfast (B&B) e delle strutture ricettive extra-alberghiere, sollevando questioni fondamentali sulla vivibilità dell’area e sulle dinamiche economiche che ne derivano e sulla mancanza di case per i residenti .

A Meta sulla costa di Sorrento hanno posto il numero chiuso, ma si dovrà esprimere il Tar di Napoli. Altri temi di discussione riguardano il traffico, il sovraffollamento e altre problematiche dovute all’eccesso di flussi turistici . Tuttavia, tale discussione non può prescindere da una riflessione più ampia e ponderata sugli effetti dell’overtourism, fenomeno che nel 2023 ha raggiunto livelli eccezionali, ma che non può essere preso come unico parametro di riferimento per le politiche future. A volte sembra che puntare i riflettori sull’extraalberghiero metta in ombra tante pecche della politica, la mancata realizzazione di un’edilizia sociale, i problemi delle fasce deboli, i trasporti, i servizi, le politiche giovanile, sembra quasi che tutti i problemi del mondo siano legati ai BB, senza tener conto di due vantaggi enormi che si sono visti in realtà come Positano e Ravello, far trasformare un dipendente-schiavo che ha una casa in autonomo piccolo imprenditore, e ridargli una vita più dignitosa, e permettere tutto l’anno l’ospitalità che le strutture alberghiere non permettono chiudendo tutte.

Ma vediamo ai tanti problemi dovuti dall’overtourism , ci sono stati anche quest’anno? L’anno scorso, la Costiera ha vissuto un afflusso turistico senza precedenti, con un picco che ha messo a dura prova le infrastrutture locali e generato preoccupazioni riguardo alla sostenibilità del turismo di massa. Tuttavia, i dati attuali mostrano un netto calo di presenze, stimato intorno al 30% in località come Positano e Ravello. Questo cambiamento evidenzia come molte attività, soprattutto quelle meno organizzate, si trovino ora in difficoltà, non riuscendo a raggiungere i guadagni sperati.

È essenziale, quindi, evitare conclusioni affrettate basate su un anno straordinario come il 2023. Prima di delineare politiche restrittive nei confronti dei B&B, sarebbe più saggio attendere la fine dell’estate e valutare con attenzione i dati complessivi. Il mercato potrebbe, infatti, orientarsi nuovamente verso gli affitti, considerati da molte famiglie locali come una fonte di reddito indispensabile.

Le amministrazioni comunali, da parte loro, dovrebbero adottare un approccio più equilibrato e inclusivo, che non si limiti a penalizzare i proprietari di B&B, ma che li supporti anche attraverso agevolazioni fiscali e contributive. Ad esempio, potrebbe essere utile ideare un’assicurazione che tuteli i proprietari in caso di mancato pagamento degli affitti, creando così un contesto più favorevole per chi sceglie di investire in questo settore.

Al di là della polemica attuale, è importante riconoscere che molte famiglie della Costiera sono riuscite a migliorare la propria condizione economica grazie ai B&B, uscendo dalla semi-povertà e contribuendo alla diversificazione dell’offerta turistica. Inoltre, queste strutture svolgono un ruolo fondamentale nel garantire un flusso di ospiti durante tutto l’anno, a differenza degli alberghi che spesso concentrano la loro attività nei mesi estivi.

È giunto il momento che i politici locali si assumano le proprie responsabilità, smettendo di scaricare sulle spalle dei privati le conseguenze di una gestione del turismo non sempre lungimirante. La vera sfida sarà quella di trovare un equilibrio che consenta di preservare la vivibilità della Costiera senza penalizzare chi, con impegno e dedizione, ha scelto di investire nel settore ricettivo extra-alberghiero.

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