Sorrento, riservato ai residenti l’accesso alla spiaggia pubblica di San Francesco. Il deputato Borrelli chiede chiarimenti

Sorrento. Da simbolo di libertà e condivisione a spazio chiuso e riservato. È la trasformazione che ha interessato la spiaggia pubblica di San Francesco dove da quest’anno l’accesso è consentito esclusivamente ai residenti del Comune di Sorrento. Una decisione che fa discutere e che ha già suscitato proteste e prese di posizione politiche.
A denunciare la situazione è stato il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, intervenuto dopo aver ricevuto le segnalazioni di diversi cittadini. La spiaggia, che storicamente ha rappresentato uno degli ultimi tratti di litorale libero accessibile a tutti, è ora sbarrata da un cancelletto chiuso con un lucchetto.
“Il mare deve essere di tutti e libero — ha commentato Borrelli — Se si vuole proteggere i residenti dalle invasioni estive, comprensibile in una località turistica così frequentata, è necessario però prevedere altre aree pubbliche aperte a chiunque. Il concetto stesso di ‘pubblico’ viene meno se si decide di riservarlo a pochi”.
La scelta dell’amministrazione comunale di Sorrento nasce proprio dal desiderio di tutelare i cittadini locali, spesso penalizzati dal turismo di massa che ogni estate affolla le spiagge della penisola sorrentina, limitando di fatto l’accesso ai residenti. Tuttavia, il provvedimento rischia di alimentare tensioni e di aprire una questione più ampia: può un luogo pubblico essere anche riservato?
Borrelli ha annunciato di attendere chiarimenti ufficiali dal sindaco di Sorrento per capire se, parallelamente, siano state previste altre spiagge pubbliche accessibili anche ai non residenti e se il provvedimento sia temporaneo o destinato a diventare definitivo.
“Magari è anche giusto salvaguardare i propri concittadini, soprattutto le fasce più deboli — ha aggiunto il deputato — ma lo è altrettanto consentire a tutti di godere del mare di Sorrento”.
La vicenda riaccende così il dibattito sul diritto collettivo di fruire del mare, che in Italia, per legge, dovrebbe essere bene comune e accessibile a tutti. La domanda ora resta aperta: a chi appartiene davvero il mare, e fino a che punto un’amministrazione può decidere di limitarne l’accesso?
