7 punti per sapere tutto sulla quotazione dell’oro
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7 punti per sapere tutto sulla quotazione dell’oro

31 dicembre 2021 | 15:28



Vendere oro può sembrare un’operazione molto semplice ma, in realtà, accontentarsi della prima offerta proposta da un compro oro potrebbe non essere la mossa vincente. Alcuni, infatti, preferiscono rivolgersi a più compratori, valutando le varie offerte fino a scegliere quella che, alla fine dei conti, sembra la migliore: il tutto, ad ogni modo, senza conoscere le autentiche basi di questa particolare compravendita, date dalla quotazione oro o dal fixing, ad esempio, passando per altri concetti e domande che sarebbe il caso di porsi, prima di affidare i propri oggetti d’oro al primo compratore.

  • Quotazione dell’oro: che cosa è?

Quando si confrontano due concetti quali la quotazione dell’oro in borsa e la quotazione dell’oro usato, bisogna sempre tenere presente che – in realtà – tra loro non esiste alcuna autentica differenza. A variare è, invece, la differenza fra quotazione e valutazionedell’oro, come si vedrà in seguito. L’oro è una specie di bene rifugio che non è soggetto né a inflazione né a svalutazione, e dunque mantiene intatto il suo valore nel corso del tempo. Data questa premessa, si potrebbe pensare che il valore dell’oro in borsa sia pari al prezzo al grammo che verrà offerto dal compratore (tenendo sempre conto una commissione più o meno ingente per il negoziante, che deve pur sempre guadagnare dalla transazione). In realtà, le cose non stanno così perché, a stabilire la differenza tra prezzo e valore, interviene anche il cosiddetto fixing.

  • Fixing: di che cosa stiamo parlando?

Al momento di una compravendita, il venditore che si rivolge a un compro oro non conosce – nella maggior parte dei casi – la valutazione dell’oro in borsa. Soprattutto, nelle situazioni più frequenti, ignora quale sia la valutazione in tempo reale: essendo quest’ultima suscettibile di cambiamento a causa di moltissime variabili, tra cui la situazione economica e politica globale, gli esponenti delle cinque banche più importanti che trattano oro e altri metalli preziosi fissano – da cui fixing – il valore dell’oro due volte al giorno, comunicandolo alla London Billion Market. A questo valore, fanno riferimento i compratori, che devono conoscere necessariamente il fixing del momento, anche se in realtà la quotazione in borsa può discostarsi più o meno sensibilmente da esso.

  • Dollaro/oncia troy: perché si usa questa unità di misura?

Nel 1919, a Londra, venne valutato per la prima volta il valore dell’oro. Per questa ragione, storicamente parlando, il riferimento per chiunque voglia comprare e vendere oro è il prezzo di Londra, del London Billion Market, che tra l’altro rappresenta anche il più grande deposito di oro al mondo. Da questa premessa, deriva un’ovvia conseguenza: gli inglesi utilizzano la loro unità di misura per il peso, ossia proprio l’oncia. L’oncia troy, che non è una semplice oncia inglese e che corrisponde a circa 31 grammi, rappresenta l’unità di misura internazionale per la valutazione dell’oro a peso.

  • Le variazioni nelle quotazioni oro: perché si verificano?

Essendo un valore fissato per due volte al giorno a Londra, tenendo conto dell’andamento della Borsa, è facile immaginare che la quotazione dell’oro sia in realtà una variabile, piuttosto che un riferimento fisso nel tempo. Si tratta dunque di una quotazione che può dipendere da una grande quantità di fattori, spesso imprevedibili, e che non permettono di fare grandi previsioni e anticipazioni. Tra le principali variabili di cui tenere conto per immaginare quanto sia suscettibile di cambiamento la quotazione oro, non si può che fare riferimento alla situazione geopolitica mondiale, con le sue guerre e l’andamento della sua economia. In quest’ultimo caso, subentrano ancora altri fattori, quali l’inflazione e il potere delle banche centrali nazionali o, ancora, il prezzo del petrolio (l’oro nero) e, più in generale, le varie fluttuazioni della Borsa Valori, da sempre imprevedibili.

  • L’offerta dei compro oro: perché varia?

Tenendo presente il fixing londinese, un privato venditore di oro si dovrebbe dunque aspettare che qualsiasi compro oro lo rispetti in pieno, facendo coincidere quotazione in borsa e prezzo di acquisto dell’oro usato. In realtà la regola è ben diversa, in quanto il compro oro acquista l’oro usato non in base alla quotazione, ma in base alla valutazione che ne fa. Il fixing, infatti, riguarda l’oro 24 carati, che mai però è l’oro dei gioielli che di solito si possiedono. La cifra finale offerta è quindi relativa ai carati quotati, meno la commissione del compro oro che, poi, corrisponde al guadagno lordo per il commerciante. Per questa ragione, è praticamente impossibile trovare un compratore disposto a pagare un prezzo pari o superiore alla quotazione in borsa. Anzi, sarebbe una truffa!

  • Oro giallo e oro bianco: esiste una differenza?

Chiunque desideri vendere dei gioielli, siano essi in oro bianco o oro giallo, può porsi la domanda su una eventuale differenza di valore tra i due metalli. In realtà, si sta parlando sempre di oro, cui si aggiungono altri metalli in quantità tale da creare una lega di diverso colore (con l’aggiunta di rame, l’effetto sarà più rossastro; con l’argento, invece, virerà al bianco): la quotazione dell’oro che sta alla base di queste diverse leghe, tuttavia, è sempre la stessa, fissata a Londra. A questa quotazione – nel caso dei gioielli – va sottratto almeno il 25% del valore: infatti, i gioielli di solito contengono solo il 75% di oro, mentre la restante percentuale è composta da altri metalli fusi in lega. Da questa variabile, deriva dunque un’importante differenza di costo di cui tenere conto quando ci si rivolge a un compro oro.

  • Valutazione dell’oro: come valutare i carati?

Per ottenere il massimo nella valutazione del proprio oro, infine, bisogna tenere presente anche un altro parametro: la caratura dell’oro. Si tratta di un valore che solitamente oscilla intorno ai 18 carati per l’oro in circolazione; ma l’oro puro quotato in borsa è invece di 24 carati: da questa variazione può scaturire un’altra importante differenza tra quotazione del fixing e proposta del compratore, solitamente ritoccata al ribasso.