Negli ultimi anni l’attenzione a temi di grande importanza come la green economy, la transizione ecologica e la sostenibilità ambientale (o ecosostenibilità) è andata sempre crescendo, in particolar modo tra le generazioni più giovani.

Se è vero che di ecologia e attenzione all’ambiente si iniziò a parlare già negli anni Settanta del secolo scorso, è altrettanto vero che i primi ecologisti erano visti come persone un po’ fuori del mondo, dei simpatici “visionari” o poco più, tant’è vero che sono dovuti passare almeno quaranta anni prima che anche le varie istituzioni internazionali e i governi centrali iniziassero a prendere in considerazione determinate tematiche; fino a pochi anni fa, gli unici veri passi concreti riguardo al benessere ambientale sono stati quelli relativi al riciclaggio dei rifiuti, pratica sicuramente necessaria, ma certo non sufficiente da sola ad arginare una situazione piuttosto critica.

Fortunatamente, grazie anche all’insistenza e alla caparbietà di vari movimenti giovanili, l’attenzione alle tematiche green è sempre più al centro dell’attenzione, anche nel nostro Paese.

Adesso i temi della sostenibilità ambientale vengono discussi in quasi tutti gli ambiti, fra cui anche quello della moda femminile, un settore di strategica importanza a livello economico; ma oggi è possibile parlare di moda ecosostenibile? E cosa significa, concretamente, questa espressione?

Cosa significa moda ecosostenibile?

Un interessante articolo pubblicato qualche tempo fa su Bo Live, la piattaforma comunicativa dell’Università di Padova, illustrava il pesante impatto ambientale negativo dell’industria della moda, settore che produce circa il 10% delle emissioni globali di anidride carbonica (circa 5 miliardi di tonnellate) nell’atmosfera. Al settore della moda sarebbe imputabile inoltre uno spreco d’acqua enorme (il 20% dell’acqua sprecata riguarda tale settore). Altri problemi causati dall’industria della moda sono l’inquinamento delle acque (seconda causa globale) e le microplastiche che finiscono nei mari e negli oceani (la causa principale in questo caso è il poliestere usata nella cosiddetta “moda veloce” forse più nota come fast fashion).

Fatta questa premessa, si può arrivare a dare una definizione di moda ecosostenibile: una moda in cui la produzione rispetti nel modo migliore possibile l’ambiente riducendo al minimo i danni ambientali in tutte le sue fasi (selezione delle materie prime, progettazione, tintura, finissaggio, packaging, imballaggio, trasporto, riciclo ecc.). Nondimeno è fondamentale anche la promozione del trattamento etico dei lavoratori del settore.

A questo riguardo, una realtà particolarmente interessante del settore è ConscYou, una piattaforma online di abbigliamento femminile che ha fatto della tutela ambientale una delle sue principali mission. L’azienda propone ai suoi utenti un ricco catalogo di capi femminili prodotti da brand europei che adottano una produzione ecosostenibile, dal primo all’ultimo passaggio.

In altri termini: tutti i prodotti che la piattaforma rende disponibili sono stati realizzati utilizzando materiali di buona qualità, naturali e organici, seguendo procedure di lavorazione del tutto sostenibili ed evitando l’utilizzo di tinture e altre sostanze dannose per l’ambiente. Un altro plus di ConscYou è che tali brand di moda sostenibile non sono reperibili altrimenti nel nostro Paese.

Inoltre, allo scopo di aumentare la sensibilità delle persone verso le tematiche green, sul sito web di ConscYou è presente un blog, aggiornato di frequente, dove vengono riportate le ultime news relative ai temi della sostenibilità ambientale.

È importante infine notare che una moda attenta alla sostenibilità non trascura comunque aspetti come quello dell’eleganza e dell’originalità. Oggi infatti è possibile proporre capi di abbigliamento eleganti e in linea con i trend del momento e al tempo stesso del tutto ecosostenibili.