Il fumo, inteso come consumo di tabacco da combustione, resta uno dei principali problemi di salute pubblica, aggravatosi dopo lo scoppio della pandemia da Covid-19. A rilevarlo è l’Istituto Superiore di Sanità che, in un comunicato stampa diramato a maggio 2021, sottolinea come “la pandemia ha significativamente cambiato le abitudini degli italiani rispetto al fumo: dopo una riduzione ad aprile 2020 rispetto a gennaio 2020 (pre lockdown) c’è stato un aumento dei fumatori a maggio 2021, con una prevalenza del 26,2 (circa 11,3 milioni) rispetto anche a novembre 2020 (24%), più di un milione di fumatori in più”.
In questo scenario si inserisce anche un aumento delle vendite dei “prodotti di nuova generazione”, in particolare quelli a tabacco scaldato che, nel periodo tra il 2017 ed il 2021, si sono decuplicate. Lungo lo stesso arco temporale, anche le sigarette elettroniche hanno registrato un forte incremento delle vendite, a testimonianza di come i fumatori italiani sia particolarmente propensa ad esplorare le alternative al tabacco tradizionale.. Da questo punto di vista, non mancano certo le opzioni. È bene sottolineare che “smettere di fumare”vuol dire interrompere del tutto il consumo di tabacco, in qualsiasi forma, in maniera autonoma.
I dispositivi a tabacco scaldato hanno fatto il proprio ingresso sul mercato dei prodotti per fumatori solo da pochi anni, ampiamente preceduti dalle sigarette elettroniche. Ciò nonostante, hanno intercettato una discreta nicchia di consumatori, non di rado anche tra i tabagisti vogliosi di sperimentare un prodotto alternativo.
Dal punto di vista tecnico, questi sono dispositivi elettronici che riscaldano una miscela di tabacco sotto forma di stick, in modo tale da produrre vapore contenente nicotina. Il processo viene implementato sfruttando perlopiù sistemi di tipo resistivo o induttivo. I primi provvisti di una resistenza elettrica, i secondi di una bobina connessa all’alimentatore e avvolta attorno alla camera di riscaldamento in cui viene inserita la miscela di tabacco. La tecnologia a induzione caratterizza i dispositivi a marchio glo™ commercializzati da BAT Italia. L’impiego della Induction Heating Technology consente al dispositivo di
sviluppare una temperatura che si aggira tra i 250° e i 270° che, modulata da appositi sensori, garantisce una propagazione progressiva del calore. I dispositivi a tabacco scaldato rappresentano una possibile alternativa alla sigaretta tradizionale benché non privi di rischi e contengono nicotina, una sostanza che crea dipendenza.
Le sigarette elettroniche sono dispositivi che non hanno nulla in comune né con quelle tradizionali né con i THP. I prodotti di questo tipo, infatti, sono vaporizzatori (da cui il termine ‘svapo’) che trasformano una soluzione liquida contenente aromi, talvolta nicotina e altre sostanze in un aerosol che simula la ‘fumata’ di una sigaretta tradizionale.
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