Quando è necessario chiedere aiuto allo psicoterapeuta?
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Quando è necessario chiedere aiuto allo psicoterapeuta?

21 giugno 2018 | 16:55



Decidere di avvalersi dell’aiuto di uno psicoterapeuta è una decisione importante, che deve essere maturata dopo un’attenta riflessione del proprio stato d’animo. Spesso, infatti, le persone attendono mesi o addirittura anni prima di condividere i propri problemi con un terapeuta. Ciò avviene, nella maggior parte dei casi, per paura di essere giudicati “pazzi” dalla società o dai propri familiari, in quanto attorno alla figura dello psicoterapeuta aleggia ancora molta ignoranza e pregiudizio. Tuttavia, è importante sottolineare che prendersi cura della propria salute psicologica è fondamentale tanto quanto prestare attenzione al proprio benessere fisico, per tale ragione è necessario superare le barriere create dagli stereotipi sociali, che portano a stati di imbarazzo, vergogna e diffidenza.

In che cosa può essere utile lo psicoterapeuta?

Lo psicoterapeuta può essere utile in caso di:

  • disturbi alimentari, come anoressia e bulimia, che negli ultimi anni sono notevolmente aumentati, non solo tra i giovani, ma anche tra gli adulti;
  • dipendenza effettiva, che porta la persona affetta ad essere totalmente dipendente da una relazione, compromettendo la propria esistenza ed assumendo, talvolta, verso il soggetto amoroso comportamenti ossessivi;
  • attacchi di panico, che sono dovuti ad una profonda fragilità di base, causata da situazioni passate e mai risolte, da esperienze presenti mal gestite o da una vulnerabilità genetica;
  • problemi di coppia, che possono essere causati da diversi fattori, come la nascita dei figli, l’intromissione di una terza persona, problemi lavorativi ed economici ed un errato modo di comunicare dei partner. In questi casi è bene seguire una terapia di coppia, in grado di individuare i problemi che causano malessere ed infelicità, attraverso un confronto puntuale e significativo dei partner;
  • depressione, che consiste in un abbassamento generale della vitalità, che impedisce il compimento delle attività giornaliere anche più semplici, facendo prevalere alcuni atteggiamenti, come la rinuncia e l’inadeguatezza;
  • disturbi d’ansia, che possono manifestarsi con alcuni sintomi, come paura, tachicardia, vertigini, sudorazione eccessiva, mal di testa ed immotivata sensazione di pericolo;
  • ipnosi clinica, che è una tecnica terapeutica, che prevede l’impiego di sistemi di suggestione, atti a portare la persona verso uno stato di trance, utile per migliorare l’autostima, per ridurre stress, ansia, insonnia, e per affrontare eventuali dipendenze.

Come si fa a comprendere se l’aiuto fornito da uno psicoterapeuta è valido?

La prima cosa da sottolineare è che la valutazione dell’efficacia di un percorso terapeutico può essere effettuata solo in itinere, poiché ciò che si deve determinare è la qualità della relazione che intercorre tra terapista e paziente, nonché il tempo, che non deve essere inteso propriamente come durata della terapia, ma più che altro come formulazione di obiettivi realistici e raggiungibili all’interno di un determinato arco temporale. Ed è solo allo scadere di quel preciso momento, infatti, deve essere fatto il punto della situazione, valutando l’eventualità di un approfondimento o della fine del percorso terapeutico intrapreso. Di norma, prima di sottoporsi ad una terapia psicologica è utile conoscere la differenza tra psicologo e psicoterapeutica, ma anche informarsi sulle diverse metodologie di approccio di tali professionisti, in modo da rispettare le proprie inclinazioni personali e trovare il metodo più adatto alle proprie esigenze.