Oggetti kawaii: che cosa sono e perché piacciono tanto
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Oggetti kawaii: che cosa sono e perché piacciono tanto

15 gennaio 2025 | 19:15



Negli ultimi decenni, sono stati condotti numerosi studi scientifici per capire come mai anche tu davanti a una cosa tenera, carina e piccina, non resisti proprio e vai in brodo di giuggiole. Oggetti e prodotti kawaii stanno diventando sempre più popolari perciò potrebbe essere interessante andare a capire che cosa vuol dire questo termine e perché piacciono tanto.

Kawaii: che cosa vuol dire

Sebbene in italiano non esista una parola per definire l’aspetto di un cucciolo di panda, si usa il neologismo puccioso che significa qualcosa di carino, dolce, tenero. Il termine kawaii arriva direttamente dal Giappone, Paese dove questo tipo di estetica ha preso molto più piede anche grazie a manga e fumetti.
Basti pensare che le mascotte kawaii in Giappone sono diffusissime e, usate con astuzia, sono in grado di risollevare le sorti di un’azienda in crisi nera e diventare delle star con tanto di fan club.

Le ragioni dietro all’appeal degli oggetti pucciosi

Inevitabilmente, anche a te sarà successo di acquistare un prodotto, probabilmente non proprio indispensabile nella vita di tutti i giorni, solo perché faceva scaturire un senso di tenerezza.
I settori coinvolti in questo tsunami di carineria sono numerosissimi: dalla skincare al food, dall’editoria all’oggettistica, dall’abbigliamento alla cartoleria. Se clicchi qui puoi trovare la cancelleria per l’ufficio che mette di buonumore. Su UfficioDiscount.it spiccano foglietti colorati adesivi, evidenziatori, agende e marker con colori chiari e pastello tipici della kawaii culture che oggi va tanto di moda.

Per capire le ragioni di questo fenomeno che colpisce chiunque, sono state fatte scomodare la scienza, la psicologica, l’antropologia… Un primo studio scientifico che spiegò questa attrazione verso le cose carine, fu condotto dallo psicologo Konrad Lorenz nel lontano 1943. Sosteneva che un oggetto con l’aspetto di bambini piccoli, suscita un innato istinto a prendersene cura. Lineamenti tondeggianti, occhi grandi, naso piccolo, guance paffute e movenze goffe innescherebbero un senso di protezione insito in ognuno di noi.

In tempi più recenti, cioè nel 2012, in Giappone, invece, è stato dimostrato che l’aspetto come quello appena descritto porta a una maggiore concentrazione, proprio come quella necessaria se dovessi occuparti di un neonato. Per tale motivo, è utile anche sul posto di lavoro avere oggetti kawaii che, secondo altre ricerche, stimolano anche una zona del cervello che rilascia dopamina, cioè la sostanza che fa sentire felici.

Tuttavia, non si tratta solo e unicamente di una mera questione biologica; infatti, subentra anche l’antropologia. Esistono Paesi nel mondo dove l’aspetto infantile e tenero suscita maggiori sensazioni positive. Oltre al già citato Giappone, basti pensare alla Corea e altri Paesi asiatici dove questo fenomeno è
molto più presente rispetto a Europa e USA.

In conclusione, se ti piacciono tanto gli oggetti kawaii dall’aspetto tenero e carino è perché suscitano a livello inconscio una voglia primordiale legata alle cure necessarie in presenza d i bambini e di neonati.
Inoltre, fanno rilasciare sostanze al cervello che migliorano l’umore. Tuttavia, ricorda che si tratta anche di una questione culturale.