Quando arriva la bella stagione, sono in tantissimi ogni anno che decidono di dare una bella rinfrescata al proprio appartamento. Oltre alle classiche pulizie di primavera, che consistono in una pulizia approfondita anche di zone che di solito si trascurano, lo spostamento dei mobili e lo svuotamento degli stessi, non si può dimenticare di dare una bella rinfrescata alle pareti. L’imbiancatura di casa e degli ambienti abitati dovrebbe essere un’opera di manutenzione ordinaria che richiede una certa regolarità non solo per una questione estetica, ma anche per igiene.
Una delle domande che si pongono in tanti da sempre è ogni quanto chiamare l’ imbianchino per dipingere le pareti di casa. Le risposte e i pareri sono spesso discordanti. La verità è che la frequenza con la quale bisognerebbe dipingere non ha una regola ferrea precisa, ma dipende da una serie di fattori vari. In particolare a incidere su quanto tempo far passare fra un’imbiancatura e un’altra sono:
Tempi scanditi dall’utilizzo della casa
Le pareti di una casa possono rimanere pulite fino a quando non si sporcano direttamente o non si hanno dei danni accidentali. In alcuni casi può essere che a causa dell’umidità, o addirittura di una perdita, si creino macchie di muffa. In queste situazioni conviene prima riparare l’eventuale danno o fare un trattamento antimuffa prima di ritinteggiare, così da ripristinare la situazione.
Per il futuro è possibile dotarsi, eventualmente, di un deumidificatore per quella stanza dove evidentemente si accumula l’umidità. Se non si hanno problemi di umidità o di perdite, si possono comunque essere altri motivi per i quali la parete si sporca. Un classico sono i bambini o gli adulti un po’ maldestri: può capitare, infatti, di sporcare le pareti con schizzi, con le scarpe, con le mani sporche o sbattendo contro alla parete con qualcosa che lascia il segno. Se il rivestimento non è lavabile, non resterà che rinfrescare le pareti con un po’ di tinta. Abitudini che anche possono accorciare i tempi di imbiancatura sono, ad esempio, il fumare in casa, il cucinare con la cappa spenta (o malfunzionante), cucinare molti cibi fritti.
Non appena le pareti si sporcano vanno ritinteggiate, potrebbe passare un anno, come tre, cinque o dieci, dipende dai casi.
Quando il tipo di rivestimento fa la differenza
Il tipo di rivestimento che si adotta per coprire le pareti determina la durata dell’imbiancatura. Uno dei prodotti più diffusi è la pittura a tempera, cioè un tipo di vernice non lavabile che, con il passare del tempo, si sgretola. In generale si può dire che questo tipo di vernice andrebbe rinnovata ogni 3-4 anni, trascorsi i quali la parete facilmente inizierà a dare qualche segno di decadimento.
Molte volte la scelta della pittura a tempera dipende dal costo molto basso della stessa, un quinto, talvolta, delle pitture più longeve e resistenti. Un esempio di queste sono le idropitture sintetiche che durano molto di più e si possono lavare con una spugna, poiché il rivestimento non assorbe lo sporco. Questo genere di pitture può durare anche 10 anni prima di richiedere una rinfrescata.