Scrivere il Curriculum Vitae: 5 errori da evitare assolutamente
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Scrivere il Curriculum Vitae: 5 errori da evitare assolutamente

13 giugno 2020 | 17:03



Chiunque voglia cercare un lavoro, prima o poi, dovrà confrontarsi con la scrittura di un Curriculum Vitae, il documento riassuntivo della propria carriera sia scolastica/accademica, sia lavorativa. Il CV è in grado di restituire uno spaccato abbastanza valido e preciso dei propri trascorsi e quindi di dare al recruiter un modo per valutare l’eventuale assunzione.
Molto spesso può essere utile ispirarsi ad un curriculum vitae esempio, curandone però l’originalità in base alle proprie skills.
Ci sono, però, da tenere a mente alcune cose prima di scrivere il proprio CV. Una delle cose più importanti è di evitare errori grossolani, o anche non banali, che potrebbero compromettere del tutto l’immagine del vostro Curriculum. Vediamo dunque cinque errori che vanno assolutamente evitati se si vuole scrivere un CV ad arte, in grado di passare con più probabilità un colloquio di selezione.

Descrizioni lavorative povere di dettagli
Il primo errore da evitare senza dubbio riguarda la descrizione delle proprie precedenti esperienze lavorative. Molto spesso, infatti, presi dalla fretta o al contrario dalla spensieratezza, si tende a descrivere con troppa superficialità le proprie mansioni di eventuali occupazioni passate, facendo sembrare il tutto troppo vago e generico.
Ricordate di descrivere sempre il più minuziosamente possibile i vostri lavori precedenti, utilizzando parole chiave e altra terminologia importante, così come descrivendo eventuali responsabilità che avete assunto.

Non mostrare l’impatto che si è riusciti ad avere in un lavoro
Se avete avuto un’occupazione precedente e siete riusciti particolarmente bene nel vostro incarico, sarà opportuno descrivere in qualche modo l’impatto che avete avuto nel vostro lavoro. Omettere questo dettaglio significa in qualche modo penalizzare la propria immagine, perché di fatto state perdendo dei “punti bonus” non indifferenti.
Il recruiter terrà bene in considerazione ogni descrizione accurata e ricca dell’impatto che avete avuto nel vostro lavoro precedente, perché da questo potrà valutare il vostro potenziale futuro e se potrete avere lo stesso impatto nella nuova occupazione.

Cliché troppo generici
Evitate senza esclusione di colpi i cliché troppo generici e vaghi. Facciamo alcuni esempi: “grande lavoratore di squadra”, “grande pensatore, idee brillanti per il futuro”, “prosociale”.
Insomma, tutte quelle espressioni un po’ troppo gonfiate che servono soltanto ad aumentare la vostra autostima, ma a livello solamente personale.
Sì, perché queste espressioni non hanno alcuna validità per il datore di lavoro e, anzi, risulteranno perfino fastidiose, tediose e auto-proclamanti. Utilizzate piuttosto un linguaggio inerente al mondo delle soft-skills, e cercate di dare un’immagine di umiltà, che al contrario non viene data da espressioni del tipo appena citato.

Troppe informazioni

Se prima abbiamo detto di dare più dettagli possibili, contestualmente però bisogna evitare di sovraccaricare di informazioni il proprio CV. E’ giusto dare più descrizioni possibili delle proprie esperienze, istruzione e quant’altro, ma non bisogna esagerare.
Un curriculum troppo carico di informazioni diventerebbe troppo lungo da leggere, e il datore di lavoro potrebbe perdere ben presto l’attenzione e la volontà di scardinare ogni dettaglio da voi descritto.

Vuoti temporali non spiegati

L’ultimo, ma non per importanza, è un errore commesso fin troppo spesso e riguarda i buchi di tempo non spiegati. Vuoti temporali che possono riguardare, ad esempio, anni sabbatici o anni di fuori corso all’università. Non spiegare questi buchi significa indurre il recruiter a perplessità non di poco conto.
Cercate di essere sempre il più precisi possibile in questo, spiegando con il giusto equilibrio il motivo di un buco temporale in cui non avete lavorato/studiato.