Violazione ed intolleranza della libertà religiosa scatenano polemiche internazionali
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Violazione ed intolleranza della libertà religiosa scatenano polemiche internazionali

2 novembre 2024 | 17:32


L’amministrazione locale sudcoreana cancella un evento internazionale con 30.000 partecipanti da 78 Paesi, causando danni internazionali


Violazione ed intolleranza della libertà religiosa scatenano polemiche internazionali.

Il 29 ottobre, una decisione amministrativa di un’agenzia governativa sudcoreana ha scatenato polemiche internazionali, sollevando preoccupazioni sulla libertà religiosa e causando ingenti perdite finanziarie.

Il “Religious Leaders Forum and Graduation Ceremony”, un’iniziativa congiunta di due importanti organizzazioni religiose, doveva svolgersi a Paju, in Corea del Sud. L’evento avrebbe dovuto attirare oltre 30.000 partecipanti da 57 Paesi, tra cui 1.000 leader religiosi in rappresentanza di cristianesimo, buddismo, islam e induismo.

Violazione ed intolleranza della libertà religiosa scatenano polemiche internazionali

Tuttavia, la Gyeonggi Tourism Organization, un ente pubblico della provincia di Gyeonggi, ha improvvisamente cancellato l’affitto della sede senza preavviso. Questa decisione dell’ultimo minuto ha causato un notevole danno economico all’evento internazionale. Gli organizzatori dell’evento hanno dichiarato che la cancellazione costituisce un atto incostituzionale di discriminazione nei confronti di una specifica religione, violando la libertà religiosa, i diritti umani e il giusto processo di legge.

Le organizzazioni ospitanti, l’Associazione per l’unificazione nazionale buddista della Corea e la Chiesa di Gesù di Shincheonji, hanno dichiarato di aver ricevuto conferma ufficiale, il 23 e il 28 ottobre, che non vi era alcun piano di cancellazione. Hanno inoltre affermato che la cancellazione unilaterale è stata un’azione amministrativa irragionevole. Sottolineano inoltre che altri eventi programmati per lo stesso giorno non sono stati toccati, suggerendo che la cancellazione è stata una “decisione amministrativa causata dall’opposizione di uno specifico gruppo religioso”, che “viola il principio della separazione tra Chiesa e Stato garantito dalla Costituzione”.

L’Organizzazione del turismo di Gyeonggi ha citato come motivi della cancellazione i problemi di sicurezza legati alle recenti azioni nordcoreane e alle attività programmate da un gruppo di disertori nordcoreani. Tuttavia, è stato sottolineato che altri eventi, come gite civili in bicicletta e visite di turisti stranieri alla DMZ, erano consentiti all’interno della stessa area designata.

L’incidente ha riacceso il dibattito internazionale sulla libertà religiosa e la tolleranza in Corea del Sud. Il Rapporto sulla libertà religiosa internazionale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha già evidenziato in precedenza preoccupazioni come la persecuzione della Chiesa di Gesù di Shincheonji e il rifiuto del governo di approvare la costruzione di moschee.

L’Associazione per l’unificazione nazionale buddista della Corea e la Chiesa di Gesù di Shincheonji invitano il governo sudcoreano a rispettare la libertà religiosa, a sostenere i diritti umani e a rettificare questa decisione ingiusta. Esortano le organizzazioni internazionali a monitorare la situazione e a intraprendere azioni appropriate per proteggere la libertà religiosa.