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Nell’ambito del ciclo di conferenze dell’Istituto di Cultura Torquato Tasso, presieduto da Luciano Russo, il 24 luglio, alle ore 18.00, presso la Villa Pompeiana di Sorrento, si terra incontro con la studiosa Elisabetta Selmi docente dell’Università di Padova.
“Galealto re di Norvegia”
Tasso inizia a scrivere la tragedia Galealto re di Norvegia nel 1573 e la lascia interrotta alla IV scena del II atto; nel 1586 quando esce dall’Ospedale di Sant’Anna, la riprende e la termina con un nuovo titolo: Re Torrismondo. La storia, molto complessa, è ambientata in un aspro paesaggio nordico e ha come tema il conflitto tra amicizia e amore, da una parte, e dall’altra, quello dell’incesto involontario dei due protagonisti.[1].Torrismondo infatti ama Alvida nonostante sia la promessa sposa del suo caro amico Germondo, re di Svezia. Torrismondo e Alvida, però, sono fratelli e quando scoprono la tragica verità si uccidono.
Re Torrismondo segue gli schemi della tragedia classica – in particolare dell’Edipo Re di Sofocle – ma sente anche l’influenza delle tragedie di Seneca, dove predomina il gusto per i temi torbidi e cupi e per le passioni violente. Nell’opera di Tasso, però, il vero dramma è dato dal conflitto fra opposti sentimenti che lacerano i personaggi, descritti come pedine nelle mani di un destino inappellabile e crudele.
[1] Tasso aveva interesse e curiosità per le leggende nordiche. Fra le sue letture figura l’Historia de gentibus septentrionalibus di Olao Magno, umanista ed ecclesiastico svedese vissuto a Venezia e a Roma, dove morì nel 1557. Nella sua opera, Olao Magno descrive le usanze e le credenze della sua gente, le tecniche agricole e belliche, l’ambiente naturale. Gli ultimi sei libri sono dedicati agli animali, domestici e selvatici, compresi i mostri che si credeva vivessero nel fondo marino. L’Historia, tradotta e pubblicata in moltissime lingue, divenne il testo di riferimento per chi voleva conoscere le caratteristiche dei popoli scandinavi.
Inizialmente intitolata Galealto re di Norvegia ma una volta ripresa dopo la prigione,conclude la tragedia e le cambia nome. La vicenda si svolge in un paesaggio nordico e si incentra sull’incesto fra il Re Torrismondo e la sorella Alvida da lui pregata di sposare Germondo. liguaggio rotto e aspro scritto secondo i precetti di Aristotele. Il galealto e il re Torrismondo
Elisabetta Selmi insegna letteratura italiana e letteratura teatrale del Medioevo e del Rinascimento presso l’Università di Padova. Nei suoi indirizzi di ricerca si è dedicata a vari generi della letteratura del Cinquecento, del Seicento e del primo Settecento. Riguardo alla tradizione drammatica si è occupata di teatro umanistico, del Cinquecento, del Settecento e del primo Ottocento con particolare riferimento all’opera di Francesco Conti, di Tasso, di Guarini, di Metastasio, e al dibattito drammaturgico del «Conciliatore» (Giuseppe Nicolini e Giovita Scalvini). Si è interessata, fra l’altro, della tradizione della favola pastorale fra Cinquecento e Settecento e della letteratura e del teatro religioso cinque-seicenteschi. È membro del comitato scientifico per l’Edizione Nazionale delle Opere di Giovita Scalvini, fa parte del comitato scientifico della collana Filologie nel lungo Rinascimento. Collana di studi storici e letterari, ed è nel comitato direttivo della Collana Scena arborata. Testi di Teatro dei secoli XVI e XVII. È socia del Centro Nazionale di Studi Tassiani. Fa parte del Progetto coordinato dall’Università di Cagliari sull’Esemplarità di Torquato Tasso nella cultura letteraria italiana e negli sviluppi dell’arte drammatica, con l’allestimento in corso di un Sito informatico di Edizioni di testi drammatici di ripresa tassiana.
Monografie ed edizioni
Articoli recenti di bibliografia teatrale
Nasce a sorrento l’11 marzo del 1544 e c0mpie i suoi studi universitari a Padova . La corte e l’accademia furono gli ambienti che segnarono maggiormente la sua formazione. Strinse rapporti con intelletuali, dame e cortigiani e che lo apprezzavano per le sue doti poetiche e l’eleganza mondana.
Il poeta, col passare del tempo comincio a guardare con inquietudine e insoddisfazione i suoi scritti e n utrire dei dubbi nei confronti delle sue capacità.
1575
sottopone i suoi scritti al giudizio di letterati
1579
Viene rinchuso nell’ospedale di sant’Anna
1577
si sottopone spontaneamente all’inquisizione
1586
preso in custodia dal duca di mantova
-Gerusalemme ( 1559 a Venezia)
-Rinaldo ( 15662 a Padova)
– Lettere d’amore (per Lucrezia bendido e Laura perpara)
-Aminta , Galeato re di Norvegia (1575 a Ferrara)
-Dialoghi (1586 ospedale sant’anna)
-Apologia della gerusalemme liberata (revisione di Gerrusalemme)
-Discorsi del poema eroico (1594)
La raccolta di lettere giunte fino a noi dove si nota da subito la tormentata vita interiore del poeta. La corte viene considerata come una realtà culturale: dove risiede l’intelletto. Sentimenti di dolore, sconforto e malinconia vengono malamente mascherati da scritti che si sforzano di essere all’altezza dei canoni del tempo .
Le rime di Tasso, rientrano nel genere della lirica e sono costituite da madrigali e sonetti. Si dividono in tre: rime amorose (caratterizzate dalla musicalità con cui descrive affascinanti figure femminili), liriche economiastiche (con cui elogia i personaggi) e rime religiose (Trova conforto per il suo dolore. Nel 1591 viene stampata la prima parte delle rime e due anni dopo la seconda parte. Vi erano in progetto anche la terza e la quarta parte dedicate alla religiosità e alla musica, ma non furono mai pubblicate.
L’aminta è una favola pastorale composta per dilettare la corte ferrarese. Narra la storia di Aminta innamorato di silvia che preferisce la natura a lui, fino a quando, un giorno credendola morta, non si getta da un dirupo dal dolore. Quest’opera è stata scritta come un testo teatrale raccontata in terza persona da un lungo dialogo. E’ un tsto drammatico che presenta un lietofine ed è divisa in 5 atti tutti terminanti con un coro.
L’aminta
Inizialmente intitolata Galealto re di Norvegia ma una volta ripresa dopo la prigione,conclude la tragedia e le cambia nome. La vicenda si svolge in un paesaggio nordico e si incentra sull’incesto fra il Re torrismondo e la sorella Alvida da lui pregata di sposare Germondo. liguaggio rotto e aspro scritto secondo i precetti di Aristotele.
Il galealto e il re
Torrismondo
E’ un poema eroico diviso in 20 canti in ottave che tratta della fase finale della prima crociata (1099). Ci troviamo difronte ad una contrapposizione tra cristiani e infedeli che vede varie vicende fra cui quella di Tancredi e Clorinda. Da spazio alla figura femminile è affascinante e ammaliatrice.
La lingua usata da Tasso è labirintica, ricca di figure retoriche (iperbole, metafore, paragoni, similitudini) e di calchi letterari. Crea effetti che coinvolgono il lettore e utilizza parole lontane dall’uso comune. La sintassi è caratterizzata da lunghi e complessi periodi arricchiti da un uso sovrabbondante degli aggetivi . Pubblicata senza il suo consenso e non terminata nel 1580 cosa che lo fece adirare a tal punto da rivisionare l’intera opera e ripubblicarla nel 1594, nonostante il successo.