Positano quella scala bruciata che portava a Macchu Picchu… Mi hanno colpito al cuore le foto di Fabio Fusco sulla montagna bruciata nella “Pineta” al confine con Capodacqua per una scala che è una vera e propria opera d’arte, come ha detto Antonio Cuccaro.
Quella scala mi sembrava disegnata da Escher, il grande artista che amava i labirinti di Ravello e Atrani, sembra una rampa che porta in paradiso.
Mi ricorda inerpicate che facevo per raggiungere Capodacqua per Fiosse Tordigliano, poi lo studio dell’area con il cartografo Nino Buonocore , col quale cercavamo il sentiero che portava a mezza costa verso Piano di Sorrento per Arola di Vico Equense.
Un sentiero quasi impraticabile e per la prima volta segnato proprio da lui in queste escursioni dove partecipai con Peter e ci trovammo su una collinetta imprevista e rischiosa, Macchu Picchu insomma.
Ricordo di come fu avventurosa quell’esperienza in cerca di quel sentiero, pieno di rovi , stanco, ma contento, per la prima volta era stata segnata quella zona su una cartina .
Da li passammo a Fiosse , zona Positano, qui da uno sperone si vede tutta Positano dall’alto, ti sembra di volare e le vertigini ti prendono e danno sensazioni uniche e profonde.
Le stesse che ha provato Armin Wegner che proprio li arrivava, quando lasciava la casa dove viveva con Irene Kowalista ( “Sette venti”) colonna della ceramica vietrese del dopoguerra e ispiratrice della Moda Positano.
Wegner un “eroe” che ha fotografato gli eccidi e ha osato ribellarsi ad Hitler, qui spaziava la sua mente e i suoi studi.
Per fortuna a lui abbiam risparmiato queste di violenze, violenze di uomini senza anima e senza coscienza, se non quella di qualche interesse privato..
Ma esiste la legge del Contrappasso e la Maledizione della Natura che vi coglierà ovunque voi siate.