Dagli inviati di Positanonews, presenti all’evento che hanno raccolto foto, video e interviste.
Il nuovo Magister di Civiltà Amalfitana è Italo Giulivo, capo della Protezione Civile regionale: un tributo a tutti i volontari impegnati a fronteggiare emergenze e assistere la popolazione. Il messaggio lanciato dalla scelta del MAGISTER, è chiaro e preciso: attenzione al territorio a 360°. Frizione, conservazione e protezione, i tre principi cardine per un connubio uomo-territori fattibile.
Cosi esordisce, Italo Giulivo , rispondendo alle domande del moderatore
….un ringraziamento sentito alla commissione ai sindaci che hanno voluto scegliere me e attraverso me premiare la protezione civile regionale e soprattutto i volontari che sono la vera forza di un sistema di protezione civile….
Trascrizione del testo in automatico ricavata dal video:
il ruolo di capo della protezione civile
per l’impegno soprattutto quindi
profonde
nelle emergenze e non solo
è arrivato ad amalfi il telefono
squillava in continuazione
anche di problemi che comunque lo
travolgono
sarà importato insomma anche in costiera
la zona di mare dove oggi possiamo dirlo
ha finalmente potuto
godere appieno anche perché imperadori
amare se concesso anche un bagno era
un’opportunità da non poter per e tra le
ultime emergenze c’è quella dei profughi
afghani che ci sta ottenendo poi in
apprensione ma dopo sceglieremo nei
particolari vitalogy dico è il nuovo
magister di civiltà amalfitana un
riconoscimento che va all’uomo
soprattutto ma come egli stesso ha
potuto sottolineare dal riconoscimento
che si estende all’intera rete di
protezione civile è un po la spina
dorsale di questo paese è diventata una
scheda del sarà di questo paese
sì
un ringraziamento sentito alla
commissione ai sindaci che hanno voluto
scegliere me e attraverso me preminare
la protezione civile regionale e
soprattutto i volontari che sono la vera
forza di un sistema di protezione civile
la protezione civile e per legge un
servizio di pubblica utilità per salvare
le settimane
e ridurre i danni salvare gli animali
salvare l’ambiente
è un servizio di pubblica utilità ma
nella
nel pensiero di molti si pensa che
essendo un servizio qualcuno deve
garantire un po come se fosse il
servizio dell’acqua della link di gas
pato pretendo che qualcuno mi dia un
servizio quello della protezione civile
invece un servizio a cui siamo chiamati
tutti noi dal singolo cittadino allo
stato a garantire che questo servizio
sia efficace ed efficiente quindi c’è un
volo per tutti e bisogna lavorare molto
sul creare la consapevolezza dei rischi
per creare la giusta sensibilità e la
giusta partecipazione attiva da parte di
tutti a partire dal singolo cittadino
che vive nel territorio e che ha la
conoscenza di quell’inter noi
quindi non è facile occuparsi di
protezione la protezione civile viene
chiamata sempre in ogni
momento ma l’avrà del ser civile sarà
partita da fine al peggio come ci
ricordava per noi che siamo di altre
generazioni il padre fondatore della
protezione civile e nel riconosciuto
nella figura di giuseppe santa gioielli
che sappiamo quello che ha fatto per la
regione campania in particolare non solo
con il bradisismo della ma anche per il
terremoto del 1980 nel 1980 non esisteva
un sistema di protezione civile tutti
noi abbiamo visto
cosa è stato il terremoto io all’epoca
ero un ventenne e scritto da un anno
alla facoltà di geologia
mi considera il nuovo stampato da quel
terremoto vivendo nella città di
avellino e
mi ricordo sempre che all’epoca il
titolo del mattino fu fate presto non
esisteva una protezione civile voi fate
presto qualcun altro doveva fare oggi
per quella che è stata l’evoluzione
della protezione civile il titolo del
giornale dovrebbe essere non abbiamo
fatto prima ognuno di voi
ognuno di noi ha un ruolo è una
protezione civile che parte dalla
previsione passa per la prevenzione
arriva alla gestione dell’emergenza e
quindi c’è anche una fase successiva di
post emergenza che riguarda la
ricostruzione quindi un intero ciclo che
si persegue con una protezione civile
lungo estenuante ma essenziale se
vogliamo avere diciamo così una capacità
di fronteggiare i tanti rischi che
girando lima il professore cascini
ricordavano e tutti quella che è
diciamo così
l’equazione del rischio rischio che è
uguale alla pericolosità per
l’esposizione per la vulnerabilità però
a noi piace pensare
in quella che è l’evoluzione di questa
equazione c’è un ufficio delle nazioni
unite due innesti a sarebbe
all’equivalente dell’unicef che si
occupa averla bini questo ufficio si
occupa della riduzione dei rischi di
alette disastro e in questa equazione ha
introdotto al denominatore la capacità
intesa come l’insieme delle misure dei
mezzi di cui si dota una collettività
per
fronteggiare e gestire il rischio è un
qualcosa di non misurabile e un insieme
di azioni che ognuno di noi può fare ma
essendo un elemento che introdotto al
denominatore di una formula ha la
capacità di ridurre il rischio perché ci
aiuta a conoscere meglio come
fronteggiato e questi elementi sono
sicuramente abbiamo bisogno di fare
opere sul territorio che abbiamo visto
sono molto costose difficili da
progettare edifici leed acquisire i
pareri però sulle prevenzione loro
strutturale si può fare tanto i sistemi
di allertamento che venivano ricordati
si può insegnare a un ragazzo quanto è
importante il rischio di un territorio
si può fare un piano di protezione
civile che è importante che venga
continuamente aggiornato e quello è
banale
momento perché ciò che accade in un
territorio si ripresenta sempre la
prossima volta quindi non credo che ci
voglia diciamo così un eminente
scienziato per capire quali sono le aree
del comune di atrani che si allagano
ogni volta che piove sono quelli punti
critici di un territorio che attraverso
un presidio vanno monitorati ogni volta
che suona la campanella della pioggia
alta chi vive in costiera amalfitana lo
sa che quando un pluviometro comincia a
registrare più di 50 mm di pioggia in
un’ora qualcosa succederà
l’altro giorno in 3 ore c’è stato un
rovescio temporalesco
concentrato sul comune di atrani
minori
il picco c’è stato nel comune di scala
180 millimetri in tre ore
ecco che quindi quelle cioè una soglia
che fa capire che il territorio sta
raggiungendo diciamo così il suo punto
di rivincita e qualcosa doveva capire
proviamo tutti insieme a sviluppare i
piani di protezione civile ad aggiornati
a insediare per il coc ogni volta che
c’è un allarme a valorizzare il
volontariato locale il volontariato è
insostituibile fa quello che non si
riesce a fare in altro modo chi ha la
fortuna di avere un volontariato se lo
popoli chi non ce l’ha lo creasse perché
quella è per noi la chiave vincente per
affrontare i rischi rischi che sono
tanti e che è come dire
dobbiamo
diventare ancora più gravi che ha
fronteggiato lì
a trani il comprensorio della costiera
amalfitana sacchetto prima è una
comunità residente che ha visti ma
soprattutto una comunità che ogni volta
che
ha subito una calamita e ha decretato
traccia
esistono studi un alluvione del 1910
dall’unione nel 1924 nell’unione nel
1954 e altri ancora lui
2010 e lì e di scorretto però sono degli
alluvioni che si verificano in un arco
temporale che consentono di lasciarne
memoria alle generazioni future e questo
dà una grande importanza sulla
percezione dei rischi
pensate alle difficoltà ad esempio che
noi come protezione civile abbiamo per
far percepire ad esempio il rischio
vulcanico nell’area del vesuvio ultima
eruzione
1944 ormai quelli che hanno vissuto
quell’epoca si contano sulle dita di una
mano
e non riescono a tramandare campi
flegrei che una delle realtà di rischio
vulcanico
più importanti al mondo un diminuzione
1538 come facciamo a spiegare a un
cittadino dei campi flegrei che vive
nella caldera di un vulcano attivo
quindi anche la percezione il tramandare
e dischi
far diffondere conoscenze sui rischi
territoriali coinvolgendo
le scuole è un primo passo di percezione
del rischio che aiuta molto il sistema
di oggi pomeriggio abbiamo parlato un po
del presidio no cittadino che presidia
il territorio che sta sentinella
prima con un amico architetto o la
lettura tra auguro si parlava del
presidio della sentinella lui ha detto
io coniato il termine il reddito di
contadinanza
bisognerebbe restituire l’uomo alla
terra non la terra lungo questo
sì
l’ho riportato al prima il professore
cascini la regione campania tra le tante
cose che ha fatto ha inventato i presidi
tra geologico del territorio proprio
come nel 1998 quando ci finivano la
tragedia del 137 morti per l’alluvione
del 56 minacciando i comuni di sarno
siano bracigliano quindici e san felice
a cancello
una
scelta vincente frugano preparate delle
figure tecniche un ingegnere un geologo
che presidiavano il territorio ogni
volta che pioveva andavano in dei punti
critici per i nodi a vedere cosa era
successo se piove e nel torrente mi
arriva al quato ritorni la vuol dire che
da qualche parte c’è una frana che
potuta in sospensione del materiale
se c’è una lezione nel terreno ma vado a
vedere se si è mossa e così faccio
prevenzione rispetto a quelli che sono
gli scenari che possono accadere questa
brillante attività
fatta nel 1998 e messa su con
il qb di salerno è stata poi
cercato di esportare a tutti i comuni
che sono soggetti a rischi di colata
capitano e lo ricordava prima professore
brigante c’è stato un periodo di noi
abbiamo provato
insieme all’ordine degli ingegneri
all’ordine dei geologi a
formare utilizzando i fondi europei
un ingegnere un geologo da destinare e
sui vari territori a supporto del
sindaco quando
in caso di allerta ha bisogno di una
confluenza di attività specialistica
questa cosa che affronta in parte ci
siamo anche riusciti a
volume la zona di allerta 3 che quella
che ci creano di posta del cuore che
riguarda
amalfitana molti di quelli le aree dove
si comico e nei 12 comuni che avrebbe
agito prima essere quelli soggetti alle
potature sono classiche delle attività
anche subire che rendono complicate ed è
sicuramente bisogno di vedere ma il
presidio del territorio può essere
assoluta o anche in maniera viscerale
utilizzato del peso tecnico comunale
utilizzando un volontariato di
apple in una realtà come la costiera
amalfitana
sappiamo che i critici e l’imboccatura
due preti quando cominciano le entrate
nel fatto abitati l’anno del settore che
sarebbero il problema della tossina
abbiamo dei tratti di un tavolo degli
inutili che hanno forte presenza e
sviluppa e selezione sono dei veri
proprio ciclo che toccano in quanto
troverà qualcuno ad una velocità pausa
nel fuso amici e su queste montagne con
queste tendenze se questi sono i
materiali piroclastici portati dal
vesuvio che da un lato hanno consentito
la cresce del bosco di progetto ma
quando la più alta
soprattutto per il fatto che la gestione
delle 79 ascoltato molti sport e chiede
leggere sono facilmente utilizzabili
soprattutto gli stadi negativo poi si
sofferma di passare valuto di fim quanto
piove per la qualità di nativi che
arriva sulle strade ebbene questo che è
una criticità è un fattore un fisco che
facilita l’ingresso di una franosità di
un territorio allora bisogna domandarlo
a monitorare tutti se c’è un’allerta
meglio e qualcuno dovremo andare a
vedere l’imbocco dell’irap i compagni
per vedere se sono liberi perché quello
è un precursore di quello del
borgomanerese la propria
capire se nel tratto tombato si è messo
un albero di traverso o qualcosa e
qualcosa che avrete fatto perché questo
serve alla juve
e sono
non si può aspettare che mente al tetto
dell’hotel generici rientra del
sopralluogo