Nelle acque cristalline della Costiera Amalfitana, a pochi passi da Sorrento, un piccolo gioiello della cantieristica navale italiana continua a solcare il mare con la stessa eleganza di un tempo. Parliamo di un esemplare di gozzo sorrentino, una tipica imbarcazione tradizionale locale, le cui linee sinuose raccontano una storia antica fatta di tradizione e abilità artigianale.
Osservando questa barca dal basso, dalla prua, non si può fare a meno di notare una caratteristica distintiva: il profilo affusolato, che richiama immediatamente quello di un tonno. Questa forma, con la prua e la poppa che si stringono come la coda di un pesce, non è soltanto una scelta estetica, ma è il risultato di una secolare esperienza marinara. È proprio attraverso questa progettazione che i costruttori di gozzi riuscivano a creare un’imbarcazione capace di remare con efficienza sia verso prua che verso poppa, una sorta di “doppia prua” che garantiva manovre agili in ogni direzione.
Il gozzo in questione, una classica lancia sorrentina, è stato restaurato appena tre anni fa nel cantiere Cafiero Michele, ma la sua storia risale al 1964. L’intera opera viva è stata rifatta in mogano, un legno pregiato che conferisce resistenza e bellezza senza tempo. “È stata un’opera di restauro eccezionale,” ci racconta con orgoglio il proprietario, che ha curato personalmente la manutenzione ordinaria e la lavorazione della carpenteria.
Passeggiare lungo il molo e ammirare queste imbarcazioni è come fare un viaggio indietro nel tempo, in un’epoca in cui la vita di mare era scandita dal ritmo delle onde e dalle mani sapienti degli artigiani. Ancora oggi, queste barche rappresentano l’essenza della tradizione marinara sorrentino-amalfitana, un patrimonio che, nonostante i cambiamenti dei tempi, continua a vivere nelle acque del Golfo di Napoli.