Claudia Cecamore: la Base di Sorrento e il suo significato storico

17 novembre 2024 | 12:07
Share0
Commenti
50

Nel cuore della Sala degli Specchi del Museo Correale di Sorrento, la direttrice soprintendente Claudia Cecamore ha concesso un’intervista esclusiva, offrendo un’affascinante anticipazione sul significato e le vicissitudini della celebre Base di Sorrento. Questa testimonianza archeologica, che affonda le sue radici nel periodo augusteo, è tornata al centro dell’attenzione grazie a un’attenta opera di studio e valorizzazione.

Un tesoro ritrovato: la storia della Base di Sorrento

La Base di Sorrento ha attraversato secoli di oblio e trasformazioni, da materiale di riutilizzo murario nel campanile del Vescovado locale, fino a tornare protagonista nella sua ultima sistemazione al Museo Correale. Come ricorda la Cecamore, una copia della base è già presente al Museo della Civiltà Romana a Roma dal 1932, frutto di un’epoca di fervore archeologico e ideologico.

“Negli anni Trenta,” spiega la direttrice, “il calco della base fu creato per la Mostra Augustea della Romanità, organizzata nel 1937 per celebrare il bimillenario della nascita di Augusto. Durante il regime fascista, l’archeologia era strumentalizzata per sovrapporre l’immagine di Augusto a quella di Mussolini, proponendo una continuità tra l’Impero Romano e l’Italia moderna.”

Il ruolo dell’archeologia nella propaganda e il dibattito scientifico

La Base di Sorrento, che raffigura temi legati al culto di Vesta e al concetto di reduplicazione istituzionale augustea, divenne simbolo del processo con cui Augusto consolidò il suo potere imperiale. Come ricorda la Cecamore, Augusto non distrusse le istituzioni repubblicane ma le integrò nel nuovo assetto imperiale, un’operazione che definisce “una magistrale sintesi ideologica, politica e religiosa”.

La base fu al centro degli studi di grandi archeologi come Amedeo MaiuriMargherita Guarducci e Rodolfo Lanciani, che si confrontarono sul significato delle sue iscrizioni e sulla ricostruzione delle parti mancanti. In particolare, la questione dell’integrazione del culto di Vesta nella casa di Augusto ha alimentato per anni dibattiti accesi tra studiosi.

L’archeologia tra scienza e spettacolo

Un tema controverso affrontato durante l’intervista riguarda la spettacolarizzazione dell’archeologia. “Non sono contraria a una certa teatralità,” ammette la Cecamore, “ma deve rimanere nei limiti della scientificità. L’archeologia ha il dovere di educare senza sacrificare la sua integrità.”

Con il recente ritorno d’interesse verso l’epoca augustea, la Base di Sorrento è destinata a diventare un simbolo del dialogo tra passato e presente, un punto d’incontro tra la ricerca scientifica e la divulgazione al grande pubblico.

Un futuro per il passato

L’intervista si è conclusa con un’anteprima sulle prossime attività del Museo Correale, che includono conferenze e mostre per approfondire la storia della Base di Sorrento e il suo contesto storico. “L’obiettivo,” spiega la direttrice, “è far riscoprire l’importanza di questo reperto non solo per Sorrento, ma per comprendere meglio la complessità della politica culturale e religiosa di Augusto, fondamento dell’Impero Romano.”

Con il sorriso di chi vive con passione il proprio lavoro, Claudia Cecamore lascia intravedere un futuro brillante per la Base di Sorrento, non solo come testimonianza del passato, ma come strumento di dialogo e riflessione culturale.

Conferenza sulla Base di Sorrento: le parole del Presidente Gaetano Mauro celebrano il Museo Correale

Ieri sera, presso il prestigioso Museo Correale di Terranova, si è tenuta una conferenza dedicata alla celebre Base di Sorrento, uno dei ritrovamenti archeologici più significativi dell’antica Surrentum. L’evento, impreziosito dalla presenza della dottoressa C. Amore, curatore archeologo della Soprintendenza Capitolina e responsabile del Museo della Civiltà Romana, ha attirato un pubblico numeroso e appassionato.

A dare il via alla serata è stato il discorso introduttivo del presidente della Fondazione Correale, Gaetano Mauro, che ha saputo coinvolgere i presenti con il suo entusiasmo e la sua profonda dedizione al museo e alle sue bellezze.

Un patrimonio restituito alla comunità

Nel suo intervento, Mauro ha espresso la sua gratitudine verso le Amiche del Museo, sponsor fondamentali del restauro della Base di Augusto, ora esposta nella nuova sezione archeologica del Correale inaugurata il 10 maggio scorso. “È un onore vedere tanta partecipazione questa sera. La presenza di così tante persone dimostra l’interesse e l’amore per la storia e il nostro territorio,” ha dichiarato Mauro, ringraziando inoltre MSC Foundation, che ha fornito un contributo determinante per i restauri e per l’apertura della rinnovata area espositiva.

La nuova sezione archeologica, come ha ricordato Mauro, è un esempio di come sia possibile valorizzare e rendere accessibili i tesori della storia locale. Ogni reperto esposto è stato sottoposto a un attento restauro, contribuendo a offrire una narrazione completa e coinvolgente dell’antica Surrentum.

Il fascino della Base di Sorrento

La Base di Sorrento, spesso identificata con la Base di Augusto, rappresenta un simbolo dell’eredità romana della penisola. A completare l’esperienza della visita, un video multilingue (disponibile in sette lingue) offre una ricostruzione della Surrentum romana, trasportando i visitatori in un viaggio nel tempo. Mauro ha invitato calorosamente la dottoressa Amore a visionare il video, definendolo “un’opera che combina storia e tecnologia, restituendo la bellezza e l’importanza di un’epoca lontana.”

Un impegno continuo per la cultura

“Il restauro e la valorizzazione della Base di Augusto sono stati possibili grazie all’impegno congiunto di enti pubblici, sponsor privati e il lavoro appassionato dello staff del museo,” ha sottolineato Mauro, ribadendo la missione del Correale come custode della memoria storica di Sorrento.

Prima di concludere, Mauro ha augurato a tutti una buona serata e ha annunciato un piccolo omaggio per la dottoressa Amore, a riconoscimento della sua preziosa collaborazione.

Un evento che guarda al futuro

La conferenza si è poi sviluppata con l’intervento della dottoressa Amore, che ha deliziato il pubblico con approfondimenti e curiosità sulla Base di Sorrento e sull’archeologia romana. L’evento si è concluso con un applauso caloroso, a testimonianza dell’interesse e dell’entusiasmo per un patrimonio che continua a raccontare storie e a ispirare generazioni.

Il Museo Correale di Sorrento si conferma così un luogo di eccellenza, dove il passato incontra il presente, invitando tutti a scoprire la ricchezza del territorio attraverso il fascino senza tempo della storia.

Le Amiche del Museo Correale e il Restauro della Base di Augusto: il discorso della Presidente Giuliana Pegge

Durante la conferenza sulla Base di Sorrento, tenutasi al Museo Correale di Terranova, uno dei momenti più sentiti è stato il discorso della presidente dell’associazione Amiche del Museo Correale, Giuliana Pegge. La presidente ha espresso con entusiasmo l’impegno della sua associazione nel sostenere il museo e il restauro della preziosa Base di Augusto, oggi uno dei pezzi più prestigiosi della sezione archeologica del Correale.

Un impegno nato dall’amore per il museo

Giuliana Pegge ha ricordato come circa due anni fa il museo avesse coinvolto l’associazione proponendo di sponsorizzare il restauro di questa straordinaria opera. “Abbiamo subito accettato con orgoglio,” ha dichiarato, sottolineando come le Amiche del Museo abbiano riconosciuto l’importanza della Base, considerandola un simbolo della bellezza e del valore del patrimonio locale.

La presidente ha anche ribadito la missione dell’associazione: essere un punto di riferimento e un supporto costante per il Museo Correale. “Per noi non è solo il museo della città, ma il nostro museo, un luogo che ci appartiene e che siamo felici di arricchire con il nostro contributo.”

Quindici anni di collaborazione e uno sguardo al futuro

La collaborazione tra le Amiche del Museo e il Correale dura ormai da 15 anni, un percorso costellato di progetti e iniziative che hanno portato risultati significativi. Ma Giuliana Pegge guarda anche al futuro, sottolineando con entusiasmo la recente creazione della sezione giovani dell’associazione, un’iniziativa nata per coinvolgere le nuove generazioni e arricchire il gruppo con idee innovative.

“Le giovani Amiche del Museo porteranno un nuovo sprint alla nostra associazione,” ha affermato, mostrando fiducia nel futuro e nella capacità delle nuove leve di dare un contributo fresco e dinamico.

La forza della coesione e della partecipazione

La presidente ha anche evidenziato il valore della collaborazione tra i membri dell’associazione e l’amministrazione del museo. “La nostra forza sta nella partecipazione attiva e corale a tutte le iniziative. È grazie a questa coesione che riusciamo a raggiungere obiettivi importanti, come il restauro della Base di Augusto.”

Giuliana Pegge ha poi concluso il suo intervento con un ringraziamento sentito all’amministrazione e ai collaboratori del museo, per il continuo supporto e la disponibilità con cui accolgono le iniziative delle Amiche del Museo.

Un gesto di valore per il patrimonio comune

Il restauro della Base di Augusto non è solo un intervento conservativo, ma rappresenta un segno concreto dell’amore della comunità per il proprio patrimonio culturale. Grazie all’impegno delle Amiche del Museo, questo tesoro archeologico è oggi restituito alla città, valorizzato nella sua bellezza e accessibile a tutti.

La conferenza si è conclusa con un applauso caloroso, a testimonianza dell’apprezzamento per il lavoro svolto dall’associazione e del profondo legame tra la comunità e il Museo Correale, custode della memoria e della cultura di Sorrento.

May be an image of 6 people and crowdMay be an image of 3 peopleMay be an image of 2 people, clarinet and textMay be an image of 9 people
May be an image of 1 personMay be an image of 1 person and textMay be an image of 3 peopleMay be an image of 11 people and crowd
May be an image of 2 peopleMay be an image of 3 people
Le Amiche del Museo Correale e il Restauro della Base di Augusto: il discorso della Presidente Giuliana Pe

Durante la conferenza sulla Base di Sorrento, tenutasi al Museo Correale di Terranova, uno dei momenti più sentiti è stato il discorso della presidente dell’associazione Amiche del Museo Correale, Giuliana Pe. La presidente ha espresso con entusiasmo l’impegno della sua associazione nel sostenere il museo e il restauro della preziosa Base di Augusto, oggi uno dei pezzi più prestigiosi della sezione archeologica del Correale.

Un impegno nato dall’amore per il museo

Giuliana Pe ha ricordato come circa due anni fa il museo avesse coinvolto l’associazione proponendo di sponsorizzare il restauro di questa straordinaria opera. “Abbiamo subito accettato con orgoglio,” ha dichiarato, sottolineando come le Amiche del Museo abbiano riconosciuto l’importanza della Base, considerandola un simbolo della bellezza e del valore del patrimonio locale.

La presidente ha anche ribadito la missione dell’associazione: essere un punto di riferimento e un supporto costante per il Museo Correale. “Per noi non è solo il museo della città, ma il nostro museo, un luogo che ci appartiene e che siamo felici di arricchire con il nostro contributo.”

Quindici anni di collaborazione e uno sguardo al futuro

La collaborazione tra le Amiche del Museo e il Correale dura ormai da 15 anni, un percorso costellato di progetti e iniziative che hanno portato risultati significativi. Ma Giuliana Pe guarda anche al futuro, sottolineando con entusiasmo la recente creazione della sezione giovani dell’associazione, un’iniziativa nata per coinvolgere le nuove generazioni e arricchire il gruppo con idee innovative.

“Le giovani Amiche del Museo porteranno un nuovo sprint alla nostra associazione,” ha affermato, mostrando fiducia nel futuro e nella capacità delle nuove leve di dare un contributo fresco e dinamico.

La forza della coesione e della partecipazione

La presidente ha anche evidenziato il valore della collaborazione tra i membri dell’associazione e l’amministrazione del museo. “La nostra forza sta nella partecipazione attiva e corale a tutte le iniziative. È grazie a questa coesione che riusciamo a raggiungere obiettivi importanti, come il restauro della Base di Augusto.”

Giuliana Pe ha poi concluso il suo intervento con un ringraziamento sentito all’amministrazione e ai collaboratori del museo, per il continuo supporto e la disponibilità con cui accolgono le iniziative delle Amiche del Museo.

Un gesto di valore per il patrimonio comune

Il restauro della Base di Augusto non è solo un intervento conservativo, ma rappresenta un segno concreto dell’amore della comunità per il proprio patrimonio culturale. Grazie all’impegno delle Amiche del Museo, questo tesoro archeologico è oggi restituito alla città, valorizzato nella sua bellezza e accessibile a tutti.

La conferenza si è conclusa con un applauso caloroso, a testimonianza dell’apprezzamento per il lavoro svolto dall’associazione e del profondo legame tra la comunità e il Museo Correale, custode della memoria e della cultura di Sorrento.


La Base di Augusto a Sorrento: la conferenza di Claudia Cecamore

Nel suggestivo scenario del Museo Correale, la conferenza tenuta dalla professoressa Claudia Cecamore ha offerto al pubblico un viaggio approfondito e affascinante nella storia di Augusto, il primo imperatore romano, e nella complessità simbolica della Base di Augusto custodita nel museo.

Augusto: da condottiero a pacificatore

Claudia Cecamore ha ripercorso le tappe fondamentali della vita di Augusto, sottolineando il suo ruolo cruciale nel trasformare Roma da una repubblica travagliata da guerre civili a un impero stabile. La studiosa ha spiegato come il Senato, nel 27 a.C., gli abbia conferito la corona civica con l’iscrizione OB CIVES SERVATOS (“Per aver salvato i cittadini”), un riconoscimento della sua capacità di portare pace dopo un secolo di conflitti interni.

Augusto, diventato erede di Cesare a soli 18 anni, ha affrontato una serie di guerre decisive: contro i cesaricidi a Filippi, Pompeo a Nauloco e Marco Antonio e Cleopatra ad Azio. La vittoria finale del 31 a.C. ha segnato la fine delle guerre civili, inaugurando un periodo di pace noto come la Pax Augusta.

Il simbolismo della Base di Augusto

La Base di Sorrento si presenta come un microcosmo del mondo augusteo, con un complesso apparato iconografico che celebra la transizione di Roma verso la pace e la prosperità. Particolarmente rilevante è la rappresentazione del Tempio di Marte Ultore (“Marte il Vendicatore”), votato da Augusto nel 42 a.C. per vendicare la morte di Cesare e completato nel foro di Augusto decenni dopo.

Marte, inizialmente visto come un dio della vendetta, si trasforma sotto Augusto in un simbolo di protezione e pacificazione. Cecamore ha descritto come questa trasformazione sia rappresentata anche attraverso figure mitologiche come Venere e suo figlio Eros, progenitori mitici della gens Julia. Una scena significativa raffigura Eros che dona la spada di Marte a Venere, simboleggiando il passaggio dalla guerra alla pace.

Il Palatino e il culto di Vesta

La conferenza si è poi concentrata sul ruolo del Palatino, dove sorgeva la casa di Augusto, e sulla controversa presenza di un culto di Vesta. Grazie a un’attenta analisi dei rilievi sulla base, Cecamore ha sostenuto che un piccolo santuario di Vesta, con il simbolico Palladio (statua della dea), fosse stato costruito nelle vicinanze.

Le rappresentazioni sulla base includono edifici iconici del Palatino, come la casa di Augusto, il Tempio di Apollo e il Tempio della Magna Mater, confermando la centralità del colle nella propaganda augustea. La studiosa ha discusso anche le interpretazioni di iscrizioni frammentarie, come quelle dei Fasti Prenestini, che suggeriscono il trasferimento di elementi del culto di Vesta nel complesso residenziale imperiale.

Un’eredità culturale e simbolica

Cecamore ha concluso evidenziando come la Base di Augusto rappresenti una straordinaria sintesi dell’ideologia imperiale: non solo un simbolo di vittoria e pace, ma anche una celebrazione delle origini divine e mitiche della dinastia giulia. La conferenza ha affascinato il pubblico, offrendo uno sguardo unico su un reperto che, grazie al recente restauro, può continuare a raccontare la storia di uno dei periodi più significativi di Roma antica.

Il Museo Correale, con l’aiuto di studiosi come Claudia Cecamore e grazie al sostegno di associazioni come le Amiche del Museo, si conferma uno spazio privilegiato per la valorizzazione e la comprensione del patrimonio storico e artistico della città.

Il racconto si sviluppa attorno all’iconografia del Tempio di Apollo Palatino, un luogo centrale nell’immaginario artistico e religioso dell’antica Roma. Al suo interno si trovavano statue di altissimo pregio, attribuite a maestri greci come ScopasCefisodoto il Giovane e Timoteo, che contribuiscono a collocare il Tempio tra i massimi esempi della scultura classica trasferita al contesto romano. Ecco una sintesi degli elementi principali:


Apollo Palatino e il suo contesto iconografico

  1. Apollo con Lira:
    • Apollo è rappresentato in diverse pose e atteggiamenti, in un contesto in cui suona la lira tra la madre, Latona, e la sorella, Diana. Questo scenario riflette temi legati all’armonia cosmica e familiare.
    • La raffigurazione è documentata attraverso:
      • Base di Sorrento: da cui emerge un’identificazione iconografica precisa.
      • Statua dell’Apollo Corsini: copia più vicina all’originale, che conferma i dettagli come la postura e il panneggio.
      • Apollo Barberini: evidenzia invece l’importanza della lira, simbolo dell’arte e della poesia.
    • Fonti numismatiche supportano ulteriormente la presenza di Apollo in atteggiamenti diversi, sottolineando il legame simbolico tra il dio e Augusto.
  2. Riconoscimenti stilistici:
    • Le statue attribuite a Scopas, come suggerisce una lettura di Properzio e Plinio, non sono senza dibattito: l’identificazione tra quelle nel portico delle Danaidi e quelle all’interno del Tempio resta aperta.

Le figure femminili e il contesto mitologico

  1. Latona (Leto):
    • Raffigurata accanto a Diana e Apollo, rappresenta la madre divina, simbolo di protezione e continuità familiare.
  2. Diana (Artemide):
    • Simbolo di castità e natura selvaggia, la sua presenza completa il quadro mitologico del Tempio.
  3. La Sibilla:
    • Augusto conservò i Libri Sibillini nel Tempio, sottolineando la connessione tra la Sibilla e il nuovo ordine imperiale. Iconografie parallele mostrano una figura femminile profetica legata ad Apollo.

Magnam Mater e il contesto palatino

  1. Il culto di Cibele (Magna Mater):
    • Arriva a Roma nel 204 a.C. come risposta alla crisi delle guerre annibaliche, in seguito alla consultazione dei Libri Sibillini.
    • Iconografia:
      • La Magna Mater è spesso rappresentata con leoni accanto al trono, simbolo di potenza e dominio.
      • La figura di Claudia Quinta, che disincaglia la nave sacra, dimostra l’intersezione tra dimensione mitologica e storica.
    • La rappresentazione di Coribanti, sacerdoti estatici, enfatizza il carattere orgiastico e mistico del culto.

Il Tempio di Apollo Palatino e le sue rappresentazioni artistiche sono un punto focale per comprendere come Roma abbia reinterpretato i temi della scultura e religione greca, fondendoli con i valori dell’Impero. La rilettura delle fonti e l’analisi delle copie romane ci restituiscono un’immagine vivida della sofisticazione culturale e propagandistica di Augusto, che trasformò il Palatino nel centro sacro della sua visione politica e culturale.

L’intervento mette in luce l’importanza simbolica e propagandistica delle opere e delle istituzioni create da Augusto, con un focus sul Tempio di Apollo Palatino e sul suo legame con l’iconografia della base di Sorrento.


Vesta e le Danaidi

  1. La statua di Vesta:
    • Raffigurata con il Palladio, un simbolo di protezione per Roma, la dea è rappresentata con uno schema iconografico che richiama altre figure, in particolare le Danaidi.
    • La connessione tra Vesta e le Danaidi è particolarmente significativa, poiché le Danaidi, presenti nel portico del Tempio di Apollo Palatino, rappresentano miti di rinnovamento e redenzione, in linea con il messaggio politico di Augusto.
  2. Danaidi nel portico del Tempio:
    • Le Danaidi, note per la loro punizione nel mito (riempire un recipiente senza fondo), rappresentano anche l’idea di superamento delle colpe e riconciliazione con l’ordine divino, un tema caro all’ideologia augustea.

La politica di reduplicazione di Augusto

  1. Rispetto e rinnovamento delle istituzioni repubblicane:
    • Augusto non sovverte le istituzioni esistenti ma le reduplica, ovvero ne raddoppia il valore e il significato, integrandole in un nuovo sistema imperiale senza dichiarare apertamente la rottura con la Repubblica.
    • Questo atteggiamento di rispetto e di riforma ha consentito ad Augusto di consolidare il potere imperiale, mantenendo la facciata delle istituzioni tradizionali.
    • La coesistenza di istituzioni repubblicane e nuovi poteri imperiali è stata cruciale per il suo successo politico.
  2. Religione e politica:
    • L’integrazione delle istituzioni religiose preesistenti con nuovi culti imperiali (come quello di Apollo e di Vesta) ha rafforzato la legittimità del regime.
    • La base di Sorrento diventa un esempio visivo del disegno politico augusteo, in cui elementi iconografici e mitologici si intrecciano per esaltare l’armonia e la continuità tra passato e presente.

La politica di Augusto, come mostrato nell’iconografia del Tempio di Apollo Palatino e nelle raffigurazioni collegate, si fonda su un messaggio di continuità, ordine e armonia. Questo approccio ha permesso al primo imperatore di Roma di creare un nuovo sistema politico e religioso che rispettasse il passato repubblicano ma lo inglobasse in una visione imperiale innovativa.

Wait...