Questo festival ha una doppia valenza,un luogo particolarmente bello e storico, con la grotta di San Michele, paesisticamente unico per i terrazzanti a macerina e le viti pre pronospera.
dall’archivio positanonewstv i video dell’ultima edizione.
Un evento che esalta il Tintore, una varietà di uve che si trova solo in queste terre. Il vento di tramontana che soffia sui terrazzamenti che si affacciano sulla Costiera Amalfitana, l’influenza del mare, unita all’altezza della montagna, ha dato vita a queste viti inimitabili. Tramonti continua a mantenere in vita antiche usanze e antichi mestieri come la lavorazione dei formaggi e delle ceste di vimini, oltre alla coltivazione dei suoi vitigni ultracentenari che si dipanano con fitte trame su pergolati retti da impalcature fatte con pali di castagno. Un’autentica rarità nel panorama viticolo internazionale, ma anche l’eredità della metodologia che si utilizzava migliaia di anni fa con gli etruschi che popolavano questa zona. Degli antichi vitigni, che hanno fatto la storia e la fortuna dei vini della sottozona Doc di Tramonti, molti risultano essere ancora produttivi e per giunta su piede franco. Si tratta di uve strettamente legate al territorio e in qualche caso esclusive dell’entroterra amalfitano come il Tintore, la cui produzione si concentra soprattutto nella borgata di Gete. A fare da cornice l’incanto dei luoghi con la Cappella Rupestre, mentre l’atmosfera è garantita dal suono delle tammorre.