La curiosità è tanta , la voglia di vedere cosa fanno e che preparano ci spinge fino a Vecite, località sopra Maiori, ove in grandi capannoni , decine e decine di giovani lavorano alacremente alla realizzazione di un progetto bozzetto e tutti insieme per Maiori in Europa -Il Gran Carnevale come patrimonio culturale immateriale.
Ad accoglierci Valentino del gruppo Invisibili, sta sistemando i teloni che il vento forte e freddo di questi giorni ha divelto dai fermagli. Ci permette di fare qualche foto dall’esterno e ci illustra il carro e la presenza nello stesso capannone degli altri gruppi. Gli chiedo senza mezzi termini se tra i ragazzi vi è quell’atmosfera goliardica e solidale, fatta di pizze e caffe e dolci che le signore portano fino a tarda notte. La grande bellezza è nel veder nascere dalle mani di chi nella vita fa tutt’altro mestiere queste enormi pupazzi di cartapesta, sorretti da una struttura metallica approntata diligentemente dai maestri carpentieri in ferro e in legno, nonchè dotati di movimenti impensabili.
Nel nostro cuore vorremmo che questo lavoro fosse valorizzato e apprezzato in tutta la sua ampiezza, invece da anni troviamo i soliti capannoni che costringono i volontari a lavorare al freddo e alle intemperie. Sogniamo che intorno alle maestranze vi fossero delle tribune ove le scolaresche potessero prender posto per guardare e comprendere che quella del divertire è una vera e propria arte.
Senza i carri allegorici non è Carnevale, ma senza la musica e il ballo non c’è divertimento! E allora cosa si fa? Ci si rimboccano le maniche e si ripassano le coreografie. Dal giusto mix di ingegno e vitalità nascono loro: i gruppi costruttori e il loro corpo danzante. Il Gran Carnevale di Maiori vanta la partecipazione di quattro gruppi numerosi ed affiatati, composti non solo da singoli appassionati ma da intere famiglie e gruppi di amici, provenienti anche dai paesi limitrofi.
“Tutti insieme appassionatamente”, ci verrebbe da dire. Ed è proprio così!
L’abilità di coinvolgere grandi e piccini è una peculiarità del nostro attesissimo Carnevale.
Il nome scelto per questo gruppo lascia ben poco all’immaginazione… Il loro motto speciale?
Sono pazzo ma ci credo!
Una lodevole associazione nata per celebrare il ricordo indelebile di un amico speciale, innamorato follemente della vita e del Gran Carnevale!
Monelli sì, ma per una giusta causa: portare gioia e spensieratezza sui vostri volti, stringendosi in un unico grido urlato al cielo. “Siamo i Monelli!”
Gli Invisili/Alcastar è un’associazione che unisce due realtà del nostro territorio, due gruppi fusi in una sola schiera di sorrisi e colori.
La prima edizione del Gran Carnevale Maiorese, per chiamarlo col nome completo, ha delle origini abbastanza singolari e nasce ufficialmente nel 1971 ma le premesse si creano l’anno prima. Infatti, nel 1970 esattamente nella 3° edizione del Carnevale di Minori, il gruppo Nuova Naiade di Maiori, era stato invitato a partecipare e presentava una scenetta su un palco ambulante dal titolo “Satyricon”. L’anno seguente, ossia nel 1971, nacque infatti il 1° Gran Carnevale Maiorese, che ebbe subito un grandissimo successo con ben 10 gruppi diversi presenti già alla prima edizione. L’intento iniziale del GCM era quello di coinvolgere un po’ tutti i paesi della Costa, da Cetara a Tramonti, da Atrani ad Amalfi. Impresa riuscita al primo colpo, tanto che anche grazie ad un lungomare molto ampio, dopo pochi anni questa manifestazione registrava già decine di migliaia di spettatori, diventando presto un punto di riferimento importante per le manifestazioni della Regione.
ASSOCIAZIONE “RIO” “Nettuno si può salvare” La costruzione allegorica è un omaggio alla natura e al mare. La maschera principale rappresenta Nettuno, il re dei mari, e al suo interno racchiude una delle creature marina più imponente: la balena, ormai a rischio estinzione. La costruzione vuole essere un omaggio alla sensibilizzazione della salvaguardia degli oceani in linea con le celebrazioni UNESCO per il “decennio del mare” e verrà costruita su una struttura movibile di tubolari metallici e con materiali vari
ASSOCIAZIONE “A.D.S ” ““L’isola che non c’è” . “L’isola che non c’è” è questo il titolo della nostra opera per il 49° Gran Carnevale Maiorese, avremmo voluto ispirarci alla storia di Peter Pan o canticchiare la famosa canzone di Edoardo Bennato ma in realtà questa volta vogliamo evidenziare attraverso la nostra arte il tema della salvaguardia del Pianeta e delle sue specie animali protette. Da qui nasce l’idea di realizzare un panda gigante, da sempre “testimonial” delle campagne del WWF, con il suo cucciolo come simbolo positivo ed ottimistico contro l’estinzione della specie. Il bambù fumante come una ciminiera di un’industria fa da sipario al male oscuro che minaccia la salvaguardia del pianeta.
ASSOCIAZIONE “GLI INVISIBILI” “The master trash, chef stellato in rifiuti gourmet” Venghino, Signore e Signori, Venghino! Oggi il nostro menù prevede plastica saltata in padella, lattine arrugginite al forno, impepata di escrementi e per finire una dolce crostata al sapore di mozziconi di sigarette d’annata. La firma del menu è di un noto chef stellato, Mister Trash, diventato famoso grazie anche a voi. Si proprio voi! Perché siamo tutti artefici del nostro destino e complici dell’inquinamento dei nostri mari. Siamo tutti nello stesso pentolone e mangiamo tutti gli stessi rifiuti che di certo sono di cattivo gusto e non fanno bene alla salute. È tempo di cambiare ricetta e…menu! Il gruppo Gli Invisibili punta quest’anno a smuovere le coscienze partendo simbolicamente da un elemento che accomuna tutti, il cibo. “Siamo quello che mangiamo” sosteneva il filosofo anticamente Feuerbach ed è ancora così nel 2022. Il carro allegorico ha come protagonista The Master Trash (il maestro spazzatura), uno chef moderno che come ingredienti segreti nelle sue ricette utilizza i rifiuti che oggi inquinano le acque dei nostri mari (plastica, bottiglie di vetro, cerchioni di auto, pneumatici usati, mozziconi di sigarette, liquami etc etc) e trasportato da un mostruoso astice gigante, specie marina che oggi patisce come tante altre i mari e gli oceani inquinati, riversa nelle acque marine un ripieno di melma e acqua malsana contenute nel pentolone utilizzato per preparare i piatti gourmet. I sorrisi di Master Trash e dell’astice mostruosamente gigante sono amari e si prendono il gioco anche della vostra indifferenza, cuocendo a fuoco lento il futuro dell’intero pianeta.
ASSOCIAZIONE “I MONELLI” “Un futuro da salvare” .Per introdurre l’argomento che si vuol trattare nella rappresentazione del carro è bene sapere che il tema è comune a tutto il mondo e nessuno è escluso dalla propria responsabilità. Parliamo infatti del cambiamento climatico. già da tempo, ma soprattutto in questi ultimi anni, la drammaticità degli eventi dovuti al cambiamento climatico deve porci seriamente a una riflessione e agire urgentemente per salvare quanto è rimasto. È noto a tutti che il cambiamento climatico è causato da emissioni di gas serra prodotte dalle attività antropiche. L’ antropizzazione non è altro che l’insieme di interventi di trasformazione dell’ambiente naturale da parte dell’uomo. Che, anziché rispettare le leggi naturali, ovvero, quello che Madre Natura ci ha indicato di osservare, per un proprio tornaconto ha infranto queste regole assumendo un comportamento da figliastro. Consegue da tale comportamento che ora ne paghiamo le conseguenze. Con il nostro agire abbiamo danneggiato in maniera irreversibile il naturale equilibrio degli ecosistemi e quello che è andato perso non lo possiamo più recuperare. Ora però dobbiamo agire a salvare il salvabile: tutti dobbiamo sentirci e renderci responsabili poiché è finito il tempo dell’attesa, dei buoni propositi e dei convegni, che si sono dimostrati inefficaci, se non inutili. Fin troppi sono i segnali: non servono strumentazioni sofisticate per capire che il problema è serio. Il problema siamo noi! Se veramente ci sta a cuore l’ambiente e tutto ciò che ha a che fare con l’ambiente, è urgente provvedere a uno stile di vita diverso: ovvero, vivere come fossimo dentro il fiore dal quale riceviamo e troviamo nutrimento e protezione. Ed è proprio questo che si è voluto comunicare attraverso l’illustrazione del carro.
ASSOCIAZIONE DIAPASON “I NUOVI PAZZI” “Non meravigliarti Alice” Con questo carro allegorico vogliamo rappresentare gli uomini ed il loro rapporto con il pianeta attraverso la sto ria di Alice nel paese delle meraviglie. Vogliamo riassumere il significato con questo dialogo con il personaggio principale del carro: “Di cosa ti meravigli Alice se siamo arrivati fino a questo? Di cosa ti meravigli se il nostro pianeta si ci sta rivoltando contro? Inutile scappare dalle proprie responsabilità Alice, quella porta è troppo piccola e non è così semplice attraversarla per andare verso un nuovo mondo delle meraviglie.
Un mondo delle meraviglie già lo avevamo ma vedi come l’abbiamo rovinato con il nostro stile di vita moderno. Ci crediamo enormi, immortali, padroni del pianeta e delle sue risorse.
E’ tempo di tornare indietro Alice, consapevoli dei nostri errori e ripensare al nostro modo di vivere.
Dobbiamo essere di nuovo piccoli Alice per ridare al nostro Pianeta la dimensione che merita.”