A Massa Lubrense , a Sant’Agnello, a Maiori a Cava dei Tirreni, abbiamo chiese e parrocchie, indice e testimone di una diffusione del culto capillare e fortemente devota. Lo ritroviamo coo-patrono della città di Sorrento per nomina della commisione nel 1741. Della Chiesa a Maiano ci vengono incontro le fonti che riportiamo.
Parrocchia Santi Prisco e Agnello Chiesa di San Rocco
FESTA DI
San Rocco
2023
O Rocco, medico dei poveri e degli esclusi tu che portisti in commino senza pensare al domani, insegnaci a donare tutto a
Gesù, senza riserve e con amore e continua ad intercedere per noi che fiducios ricorriamo a Tel
PROGRAMMA RELIGIOSO
Da venerdi 11 a sabato 19 agosto – Novenario in onore di San Rocco
Ore 19:30
Preghiera del Rosario Ore 20:00 Celebrazione Eucaristica
Le Celebrazioni saranno presiedute, alternativamente, da don Fabio Savarese, don Antonino
De Maio, don Natale Pane, don Francesco Saverio (accarino e don Alfonso Punza Domenica 13 e martedi 15 agosto (Assunzione di Maria Vergine)
La Santa Messa verrà celebrata solo al mattino alle ore 9:00.
Mercoledi 16 agosto – Festa del Santo
La Cappella di San Rocco resterà aperta dal mattino per la preghiera personale.
Ore 20:00 Celebrazione Eucaristica
Domenica 20 agosto – GIORNO DELLA FESTA
Celebrazioni Eucaristiche ore 9:00 e 11:30 (con la partecipazione dei Giuseppini)
ore 19:00 – Solenne Processione dell’immagine del Santo tra le stradine del rione.
Chiesa di San Rocco via M.B. Gargiulo, via F.S. Del Giudice (Casa di riposo),
via M.B. Gargiulo, via Maiano, via Armieri, via V. Ferraro, via Occulto, via Maiano Vecchio, via Maiano, Piazza Giovanni XXXIII (Santuario di S. Giuseppe), via Maiano e rientro in Chiesa
Accompagnerà la processione il complesso bandistico “Città di Sorrento”.
Nei giorni 16 e 20 agosto, sarà possibile ritirare il pane di san Rocco presso i
locali adiacenti alla Cappella.
FESTEGGIAMENTI ESTERNI
Venerdi 18 agosto – via Maiano Vecchio:
ore 20:30 “APORICONCERTO” a cura dell’Associazione “Bere Consapevole”
ore 20:45 “Sketch di Baby in Sud” a cura de “La bottega del piccoli attori, regia di
Franco De Angelis.
ore 21:00 “I Classici della Canzone Napoletana”, Partenopi
Degustazione della polpetta di San Rocco
Esposizione di opere di artisti ed artigiani di Sant’Agnello.
Sabato 19 agosto – via Maiano Vecchio:
ore 21:00 “Le Cuntesse” in concerto, musica popolare e della tradizione.
Degustazione della polpetta di San Rocco. Esposizione di opere di artisti ed artigiani di Sant’Agnello.
in concerto.
dal volume santi protettori di Sorrento.
L’elenco dei protettori sorrentini, in ogni caso, è ancora particolarmente copioso.
Sempre tra i Patroni locali, infatti, figurano: San Gennaro e San Nicola di Bari (come sostenuto da Pasquale Ferraiuolo, aiutato nelle ricerche storiche da Luigi Fattorusso, Antonino Fiorentino ed Achille Laudonia in “Chiese e monasteri di Sorrento” oltre che da altri). Ma le indicazioni più singolari sono contenute ne “La Penisola Sorrentina – Istoria – Usi e costumi – Antichità” di Manfredi Fasulo, secondo il quale nel 1773 “Mediante votazione si nominarono avvocati e protettori di Sorrento, San Vincenzo Ferreri, con voti 30 favorevoli ed uno contrario e i Santi Nicola da Tolentino e Michele Arcangelo “viva voce” a unanimità, rigettandosi così la controproposta di Francesco Maria Correale, che voleva si fossero prima
realizzati i donativi promessi agli antichi patroni”. Lo stesso Fasulo dopo aver sottolineato che “questo fatto delle votazioni per la nomina dei Santi
Protettori, è varie volte ripetuto e costituisce uno degli usi più caratteristici di Sorrento nel secolo XVIII” aggiunge più avanti: “I fratelli della nuova confraternita dei Sette Dolori, nel 1737, supplicano la “Città” di mettersi sotto la protezione “molto vantaggiosa” dell’Addolorata col farle ogni anno la stessa offerta che si dava alla vergine del Rosario. Il cavaliere Francesco Antonio Correale, chiamato a dar parere, esponeva che la città doveva, prima di eleggere altra protezione,
ripristinare e pagare gli assegni fissati per gli antichi “patroni” tra i quali San Filippo Neri e la Maddalena. Ma l’Università nominava protettrice l’Addolorata senza votazione “viva voce, nemine discrepante” con relativa offerta”.
Ed, infine, sempre Fasulo, arricchisce ulteriormente la lista puntualizzando: “Nel 1741, per
secondare il volere della S.C. dei Riti, si rinominarono “a voti secreti” san Nicola da Tolentino a
Patrono di Sorrento…. L’anno seguente il Parlamento Sorrentino, dopo aver fatta l’elezione dei
soldati, previa Messa nel Carmine e giuramento di osservanza ai Reali Ordini, nominava, a voti
secreti, anche San Rocco, Patrono. Nel 1749 poi per accrescere la schiera dei protettori, si
aggiungeva San Francesco Saverio con votazione a bussolo”.
LA CHIESA DI SAN ROCCO DI FRANCO GARGIULO
Sorge nel terziere Maiano, uno dei più antichi del Comune, conosciuto
per la produzione dei mattoni. La piccola chiesa è stata fondata nell428
da Urbano Gargiulo, come documentano gli Atti della Visita di Mons.
Leopoldo Ruggiero, conservati nell ‘Archivio ~ella Curia Arcivescovile.
Dai citati Atti del 1584, si apprende che appariva:
“Longa palmi 30, larga 20, coperta a tetto, col suolo lastricato. In capo ha
una tribuna posta al muro, di palmi l l , inclusa nella longhezza della cappella.
Nella quale tribuna è un’altare, longo palmi 7, largo 3, alto 4, senza Ancona,
con figure antiche dipinte al muro, scabello novo, proporzionato”. Vi erano,
inoltre “due panni d’altare, uno d’auropelle vecchio con la figura di S(an)to
Rocco, l’altro di damasco cannosino con la francia bianca e gialla”.
Sulla parete alle spalle dell’altare, possiamo ammirare un quadro,
che per alcuni richiama i modi di Giacomo De Castro, raffigurante La
Vergine tra Angeli e i santi Rocco e Antonio di Padova.
Sulla parete a destra, sono custodite le statue del Cuore di Gesù e
di San Rocco, che era anticamente portata in processione in occasione
di epidemie; in un angolo, la piccola statua di San Giuseppe con abito
in stoffa. Sulla parete a sinistra, possiamo ammirare le statue della
Madonna Addolorata, di Maria Ausiliatrice, ed una piccola statua di San
Giovanni Bosco. Sulla parete di fondo vi è la cantoria che custodisce
l’organo. Anche la facciata è molto semplice, impreziosita da un quadro
maiolicato di San Rocco, collocato nella parte superiore.
Nella sagrestia è custodita una statua di San Rocco, più grande di
quella esposta in chiesa, che ancora oggi, in occasione della festa, che si
celebra per antica tradizione l’ultima domenica di agosto, viene portata
in processione dai giovani dell’Associazione “Amici di San Rocco”
avente la sede in questa chiesa. Questo dinamico gruppo, formato da
giovani e adulti del Rione, da qualche anno ha impresso alla “Festa di
San Rocco” un’impronta ben precisa, intesa a valorizzare e preservare
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52 Scorcio della navata – La Vergine trn Angeli
La statua di San Rocco conservata in sacrestia – L’antica statua di San Rocco
il ricordo dell’antica arte dei cretari, organizzando una manifestazione
dedicata agli artisti della ceramica. Nei giorni della festa, i caratteristici
vicoli del rione vengono visitati da migliaia di persone, provenienti anche
da altre regioni, per poter ammirare i lavori in ceramica esposti negli
androni delle case e negli angoli più belli del borgo.
Di San Rocco mi piace riportare un episodio tramandatoci da Monsignor
Bonaventura Gargiulo, nativo di Maiano:
“Tutti sanno che nel1836 vi fu colera anche a Sant’Agnello: ed ecco San Rocco
in processione alla chiesa parrocchiale; ma cessato il colera, San Rocco fu restituito
alla sua cappella, avvolto in un lenzuolo e caricato in una sporta. San Rocco zittì,
ma quando ricomparve il colera nel 183 7, e si fu a cavarlo una seconda volta fuori
dalla sua .. nicchia, San Rocco stette duro, e tira e strappa, gli slogarono un piede,
onde poi gli stivali d’argento. Così il popolino. Raccontano pure che nella famosa
peste del 1656, San Rocco fu visto in Son-ento e in Meta, passeggiar di notte radiante
di luce, con un campanello in mano che ad ogni’ tJivio o quadrivio suonava
dicendo: Confessatevi che il castigo di Dio è venuto; però da Maiano il Santo cacciò
la peste affinché non nuocesse ai Maianesi; e la Zì Candida che era di buon spirito,
vide San Rocco che la cacciava, col suo bastone proprio presso casa Cesaro, e la
peste ispida e lurida, con capelli irsuti, occhi incavati, magra e butterata, sicchè faceva
schifo e terrore. Queste sono le leggende popolari; ma certo è che per San Rocco,
dichiarato patJ·ono di Sant’Agnello, le campane della parrocchia suonano a festa,
e sino ai beatissimi tempi, il Municipio di S01nnto gli dava il tributo del dì della
festa, e la gente di Meta mandava l’olio. E con questo lzo finito “.
Fin qui il racconto dell’illustre storico; a noi piace ricordare questo
Santo quale protettore contro le malattie infettive. Anche mio padre era
suo devoto in quanto, ammalatosi in giovanissima età e costretto a letto
per alcuni anni per il formarsi di numerose piaghe sulle gambe che nessun
medico riusciva a sanare, era solito ripetere: “è stato San Rocco a guarirmi,
perché la Nonna gli chiese la grazia”.
Nel 1927 ricorreva il VI Centenario della nascita al cielo di San
Rocco; allora come oggi, la festa veniva celebrata la quarta domenica di
agosto; ill6 agosto l’allora rettore, Don Antonino Gargiulo, fece ampliare
e ristrutturare la chiesetta, sostituendo il pavimento con uno nuovo di
marmo, fornendo di tamburo la porta d’ingresso, rifacendo e ridipingendo
l’intonaco interno, il tutto con il denaro raccolto tra i fedeli. Alla cappella
mancavano la sagrestia ed il campanile, costruiti alcuni anni dopo.
Credo sia doveroso ricordare la figura di Mons. Luigi De Maio, per
anni Rettore; a Lui si sono succeduti Don Antonino Gargiulo e Don
Nicola De Maria. Attualmente la carica di Rettore è ricoperta da Don
Pasquale Bilancio.