In una serata di intensa partecipazione emotiva, il sindaco di Piano di Sorrento, Salvatore Cappiello, ha preso la parola durante la mostra fotografica dedicata alla ricollocazione della croce su Monte Vico Alvano, celebrando il 25° anniversario di questo importante evento. In un discorso confidenziale, Cappiello ha espresso gratitudine verso coloro che hanno reso possibile il ritorno di questo simbolo religioso e storico, con una menzione speciale a Cara C., figura centrale nel progetto.
“Grazie a te, Cara C., se oggi mi trovo qui come sindaco”, ha dichiarato Cappiello, con una nota di umiltà e rispetto per il contributo collettivo. Il sindaco ha ricordato con vivide emozioni il periodo in cui la croce, spezzata in tre parti e caduta, fu riportata sulla vetta della montagna, un momento storico che egli stesso visse in prima persona. “Sabato scorso, trovarmi di nuovo vicino a quella croce ha riacceso in me forti emozioni.”
Il sindaco ha reso omaggio al compianto Geppino Russo, all’epoca primo cittadino di Piano di Sorrento, che volle fortemente la ricollocazione della croce. Nonostante i costi significativi, Russo insistette per procedere, mostrando una determinazione che ancora oggi Cappiello ricorda con riconoscenza. Un aneddoto curioso ha colorato il discorso: Cappiello e Don Vincenzo, in elicottero, assistettero all’installazione dell’ultimo pezzo della croce, mentre don Vincenzo pregava e Cappiello coordinava le campane delle parrocchie per segnare quel momento con un suono che echeggiasse per tutta la Penisola Sorrentina.
Ma l’impegno di Cappiello non si ferma ai ricordi. Il sindaco ha sottolineato l’importanza di illuminare nuovamente la croce per renderla visibile di notte, sia da terra che dal mare. Tuttavia, l’impresa non è semplice: l’installazione richiede un impianto complesso e costoso. Il Comune ha già cercato sponsor e contributi, in particolare dall’azienda Terna, responsabile di alcuni lavori infrastrutturali nella zona. “È un progetto su cui ci stiamo lavorando, e speriamo di portarlo a termine”, ha affermato Cappiello.
Un altro aspetto significativo del discorso ha riguardato il futuro di Monte Vico Alvano. Grazie a un comodato d’uso trentennale acquisito dal Comune, la montagna è ora sotto la gestione diretta di Piano di Sorrento. Questo consentirà di realizzare interventi di rimboschimento e cura del territorio, contribuendo a prevenire i ricorrenti incendi che hanno tristemente segnato l’area. “Vogliamo rendere quella montagna un luogo più vissuto, un luogo di aggregazione per famiglie e cittadini.”
Cappiello ha concluso il suo intervento sottolineando l’importanza affettiva che la zona di Monte Vico Alvano rappresenta per lui: “Piano di Sorrento è casa mia, ma quella montagna è come una stanza speciale di questa casa.” Con queste parole, ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nel valorizzare e proteggere il patrimonio naturalistico e culturale del territorio, trasformando un luogo segnato dalla tragedia degli incendi in uno spazio di rinascita e vita comunitaria.
La serata si è conclusa con un caloroso applauso, un segno tangibile dell’affetto e della speranza della comunità di vedere Monte Vico Alvano diventare un simbolo di resilienza e rinnovamento per tutta la Penisola Sorrentina.
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