I Tesori Nascosti del Museo Correale: la Collezione di Mobili ora in Deposito
Il Museo Correale di Sorrento, noto per la sua vasta e preziosa collezione di mobili antichi, vanta un patrimonio che ha saputo attrarre l’attenzione di studiosi e appassionati d’arte da tutto il mondo. Questa prestigiosa collezione, menzionata con grande rilievo nelle pubblicazioni dei Fratelli Fabbri e D’Agostino, gode di una fama consolidata persino da prima dell’apertura ufficiale del museo stesso. Infatti, già all’Esposizione Internazionale di Venezia del 1903, gli oggetti d’arte oggi custoditi al Museo Correale erano esposti come parte della rinomata “Collezione privata Contessa Ottajano”, affermandosi come pezzi d’eccezione nel panorama dell’arte italiana.
Negli anni, grazie al lavoro meticoloso e appassionato del restauratore Paolo Abbisogno, gran parte di questi mobili è stata restaurata con perizia, riportando alla luce la bellezza originale delle finiture e dei dettagli storici. Fino a pochi anni fa, la collezione era accessibile al pubblico, esposta in sale che ne celebravano l’eleganza e il pregio. Fra questi pezzi pregiati, spiccava il celebre “Salotto Fienga”, un ambiente dallo stile raffinato e armonioso che rappresentava uno dei punti forti del percorso museale.
Tuttavia, in tempi recenti, un riassetto delle esposizioni ha portato a una decisione che ha lasciato amareggiati molti appassionati e studiosi: per far spazio a nuove mostre temporanee e a diverse iniziative espositive, i mobili della collezione Correale e il Salotto Fienga sono stati temporaneamente collocati in deposito, rendendoli invisibili agli occhi dei visitatori.
Questa scelta, sebbene comprensibile nell’ottica di una gestione dinamica delle esposizioni, ha sollevato un dibattito tra gli amanti del patrimonio storico e culturale del museo. Molti sperano che, al termine dell’attuale riassetto, i tesori nascosti del Museo Correale possano tornare a occupare il posto d’onore che meritano, rendendo di nuovo accessibile al pubblico un angolo di storia e bellezza che racconta tanto della tradizione artistica italiana.
In attesa di una futura ricollocazione, non resta che sperare che il patrimonio della Contessa Ottajano, conservato con dedizione e cura, possa presto tornare alla luce per incantare ancora una volta visitatori e appassionati.
Dal Post di Laura Cuomo . Tutti conoscono la quadreria seicentesca del Correale, la Maddalena di Artemisia, il singolare dipinto del Biribisso, la collezione di vedute della Scuola di Posillipo… Ma i mobili del Museo? Chi veramente può dire di conoscerne le epoche, le diverse tipologie d’uso, le laboriose tecniche di lavorazione artigianale, la raffinatezza dei materiali e delle finiture utilizzate, ovvero i marmi preziosissimi, i commessi in marmo e pietre dure, i bronzi finemente cesellati…
Ho pensato quindi che una conversazione d’arte doveva esser necessariamente dedicata ai preziosi arredi di Casa Correale, per meglio comprendere il valore di ciò che custodiamo e per apprezzarne l’unicità.
La conversazione di venerdì 8 nov è affidata ad un grande conoscitore della materia, il Prof Gian Giotto Borrelli. Apprezzerete – ne sono certa – la piacevolezza e l’eleganza oratoria del vostro interlocutore che vi condurrà in un mondo da scoprire e che vi appassionerà tantissimo!
Vi aspettiamo al museo.
I mobili meridionali del Museo Correale di Sorrento rappresentano un’interessante panoramica dello sviluppo stilistico e decorativo che ha caratterizzato l’Italia meridionale. Questi pezzi d’arredamento rispecchiano non solo l’abilità degli artigiani locali, ma anche l’influenza di correnti artistiche esterne che si sono fuse e adattate al contesto culturale del sud Italia, producendo risultati unici.
Influenze storiche e culturali
I mobili esposti al Museo Correale di Sorrento rivelano tracce di influenze culturali che hanno permeato la produzione artistica locale per secoli. Durante il periodo del dominio musulmano, tra il X e l’XI secolo, i motivi decorativi geometrici e l’uso di materiali come osso e madreperla nei mobili siciliani divennero molto comuni, evidenziando una forte tradizione ispano-moresca. Questa tendenza persistette per secoli, mostrando una particolare sintonia con le forme d’arte arabe e spagnole.
Con l’arrivo del Rinascimento e, successivamente, del Barocco, l’artigianato meridionale assimilò elementi nuovi provenienti dalla Spagna e da altre regioni italiane, ma adattandoli al proprio gusto. Il caratteristico stipo a cassetti rinascimentale, ad esempio, nel Sud Italia presenta intarsi di madreperla e osso, molto più vicini allo stile moresco che a quello tipico italiano. Quest’approccio testimonia una lunga tradizione di influenze esterne reinterpretate con una sensibilità locale.
Il Seicento e il Settecento: Barocco e Rococò
Il Seicento fu un periodo di splendore per i mobili napoletani, caratterizzati da strutture monumentali e decorazioni fastose. I mobili napoletani del XVII secolo erano spesso dorati e intarsiati, con piani ricoperti di marmi preziosi e sculture raffinate. Con l’avvento di Carlo III di Borbone a metà del Settecento, l’economia della regione migliorò, e ciò favorì la creazione di mobili particolarmente sfarzosi. A Palermo, inoltre, si sviluppò una produzione che combinava tecniche francesi e inglesi con quelle italiane, dando vita a mobili tipicamente siciliani, caratterizzati da dorature e argentature. Le linee Rococò permisero agli artigiani meridionali di esprimere la propria creatività attraverso movimenti sinuosi e intarsi intricati, come nei cassettoni e nelle scrivanie del tempo.
Il Neoclassicismo e l’influenza francese
Con le scoperte archeologiche di Ercolano e Pompei nella seconda metà del Settecento, l’interesse per il Neoclassicismo si fece strada anche nel meridione, influenzando la produzione artistica e artigianale. Napoli divenne uno dei principali centri del nuovo stile e sviluppò una scuola di artigiani che prediligeva forme lineari e decorazioni ispirate alla classicità greca e romana. Tra i mobili di questo periodo esposti al Museo Correale, troviamo esempi dei cosiddetti “mobili ferdinandei”, in onore di Ferdinando IV di Borbone: tavoli, sedie e specchiere dalle linee rigorose e laccati in colori chiari come l’avorio, arricchiti da decorazioni dorate di gusto neoclassico.
Gli inizi dell’Ottocento e l’influenza napoleonica
Nei primi anni dell’Ottocento, l’arrivo di Gioacchino Murat e della dominazione napoleonica portò nuove influenze nel mobilio meridionale. Lo stile si fece più austero e militaresco, con l’uso di linee essenziali e decorazioni sobrie. Tuttavia, con la Restaurazione e la formazione del Regno delle Due Sicilie, il design dei mobili divenne meno specifico e si aprì alle tendenze dell’eclettismo ottocentesco, segnando un declino della produzione di mobili dal carattere stilistico definito.
Esempi significativi dei mobili meridionali al Museo Correale
Il Museo Correale possiede numerosi esempi di mobili d’epoca che testimoniano queste influenze culturali e artistiche:
I mobili del Museo Correale di Sorrento offrono un viaggio attraverso i secoli, raccontando le storie di culture diverse che si sono incrociate e influenzate. Dalle tracce moresche alle influenze francesi e inglesi, fino al Neoclassicismo e all’eclettismo ottocentesco, ogni pezzo testimonia la ricchezza di un artigianato che ha saputo adattarsi e rinnovarsi. Oggi, il Museo Correale non solo preserva questi preziosi arredi, ma li valorizza all’interno di ambienti che ne ricreano il fascino originale, permettendo ai visitatori di apprezzare la complessa eredità culturale del meridione italiano.