Piano di Sorrento – Un incontro di cultura, eleganza e passione per l’arte ha animato il Centro Polifunzionale di Piano di Sorrento, dove Dino Falconio, noto notaio e scrittore, ha presentato il suo terzo libro dedicato al genio artistico di Caravaggio. Alla presenza di un pubblico affascinato, Falconio ha condiviso aneddoti, riflessioni e storie che arricchiscono la sua ultima opera, impreziosita da una copertina raffigurante una toccante “Maddalena in Estasi”.
Dino Falconio è già noto nel mondo culturale per il suo contributo al prestigioso Festival di Ravello, di cui ha curato tre edizioni come presidente della Fondazione Ravello. Falconio ha ricordato con gratitudine la collaborazione con il direttore artistico Maurizio Pietroantonio e la sfida di organizzare 15 spettacoli di livello internazionale nonostante le scarse risorse economiche. Grazie a una gestione accurata, gli eventi hanno avuto un successo straordinario, raggiungendo il tutto esaurito e dimostrando come l’amore per l’arte possa vincere anche le difficoltà più grandi.
La Passione per Caravaggio e la Sfida del Romanzo Storico
Dino Falconio non è nuovo al fascino esercitato dalla figura di Caravaggio: questo è il terzo volume che l’autore dedica al maestro lombardo. “Il mio intento,” ha spiegato Falconio, “è quello di avvicinare il lettore all’arte e alla pittura di Caravaggio tramite la forma del romanzo storico.” Nelle sue parole, emerge il desiderio di rendere il genio di Caravaggio accessibile, mescolando verità e fantasia, affinché il lettore si lasci coinvolgere dalla storia e, al contempo, esplori la complessità dei capolavori del pittore.
La storia di Caravaggio è ricca di elementi misteriosi e sorprendenti, e Falconio ha rivelato un retroscena affascinante legato alla “Maddalena Klein”, raffigurata sulla copertina del suo libro. Questo quadro, uno dei pochi esemplari della “Maddalena in Estasi”, rimase appeso nella camera da letto di una famiglia napoletana per anni, ignara del valore dell’opera. Solo dopo la vendita del dipinto emerse la sua attribuzione a Caravaggio, svelando un capitolo straordinario e inedito della storia dell’arte.
Il Caravaggio di Falconio: Un Genio che Rompe i Confini
Falconio ha parlato con trasporto del fascino dell’artista e dell’influenza che ebbe su tutta una generazione di pittori, come Orazio e Artemisia Gentileschi, e sui successivi autori napoletani. L’autore descrive Caravaggio come un rivoluzionario della pittura, capace di stravolgere le convenzioni e di segnare profondamente le correnti artistiche a venire. Nel romanzo, Falconio descrive Caravaggio nei suoi momenti di “trance creativa”, un istante magico in cui l’artista “volteggia” sulla tela, lasciandosi guidare dalla passione e dall’intuito. Questa visione intima e umana del maestro ha permesso a Falconio di raccontare il Caravaggio più vero, slegato da dogmi e capace di esprimere una sensibilità visiva che ancora oggi lascia incantati.
Falconio colloca Caravaggio a Napoli in un momento storico cruciale, attorno al 1606, mentre influenzava pittori come Massimo Stanzione e ispirava generazioni successive, inclusi Battistello Caracciolo e Luca Giordano. Questa capacità di lasciare un’impronta indelebile sulla pittura rende Caravaggio, per Falconio, “un maestro immortale”, la cui eredità visiva ha travalicato i secoli.
L’Arte di Coinvolgere il Lettore
Durante l’intervista, Falconio ha sottolineato l’obiettivo della sua scrittura: attrarre i lettori alla storia e alla bellezza delle opere di Caravaggio. “Nel mio romanzo,” ha dichiarato, “gli elementi fantastici servono a catturare l’attenzione, per poi parlare delle questioni storiche.” Grazie a un’elegante commistione tra storia e immaginazione, Falconio porta il lettore a interrogarsi costantemente su quanto della narrazione sia reale e quanto sia frutto dell’invenzione narrativa.
La presentazione del libro di Dino Falconio si è conclusa con un caloroso ringraziamento da parte dell’autore al pubblico presente. Concludendo, ha voluto rimarcare l’importanza di coltivare il proprio amore per l’arte e la cultura, e di trasmetterlo alle future generazioni. “Caravaggio,” ha detto, “non è solo un artista, ma un simbolo di ribellione e di purezza artistica che continua a parlare anche a noi, secoli dopo.”
L’Onda di Caravaggio: Presentazione del Romanzo di Dino Falconio a cura di Antonino Siniscalchi
Piano di Sorrento – Un evento ricco di emozioni e riflessioni si è tenuto presso il Centro Polifunzionale, dove il notaio e autore Dino Falconio ha presentato il suo ultimo romanzo storico, “L’Onda di Caravaggio”. Moderatore della serata è stato Antonino Siniscalchi, che con competenza e passione ha introdotto il pubblico nell’universo artistico e umano del grande maestro lombardo, esplorato nelle pagine del libro.
Siniscalchi ha saputo guidare i presenti in un’immersione profonda nel Caravaggio di Falconio, tratteggiando con parole toccanti la vita tormentata e intensa dell’artista, morto in circostanze mai chiarite. Siniscalchi ha introdotto il romanzo sottolineando come il titolo, L’Onda di Caravaggio, alluda alla potenza del genio caravaggesco, capace di risuonare nei secoli come un’onda lunga, destinata a non esaurirsi mai. Nella sua presentazione, il moderatore ha evidenziato il valore letterario e storico del libro, che narra l’ultimo periodo di Caravaggio a Napoli, dove il pittore visse una stagione creativa sorprendentemente serena.
La Carica Emotiva di Caravaggio e il Lato Spirituale dell’Artista
Siniscalchi, preparandosi a questa presentazione, ha studiato a fondo l’artista, consultando esperti e approfondendo la complessa spiritualità di Caravaggio. Ha raccontato al pubblico come il pittore, spesso criticato per il suo stile di vita, attingesse dai bassifondi, scegliendo come modelli per le sue opere persone umili e reiette: ragazzi di strada, prostitute e figure dimenticate. Un’aneddotica suggestiva ha arricchito la presentazione, come il racconto della “Morte della Vergine,” dove Caravaggio prese come modello una donna morta annegata nel Tevere, senza paura di suscitare scandalo e rifiutando di aderire ai dogmi della Chiesa.
Questo lato spirituale e, al contempo, provocatorio dell’artista è stato un aspetto che Siniscalchi ha saputo comunicare con grande intensità. Ha ricordato come il “San Matteo e l’Angelo” nella Cappella Contarelli, a Roma, suscitò critiche poiché mostrava i piedi del santo nudi e sporchi in primo piano. Anche la seconda versione, più riverente, suscitò comunque discussioni, ma alla fine venne accettata. La dedizione di Caravaggio alla verità del soggetto, spesso distante dalla sacralità canonica, rivela – secondo Siniscalchi – una profonda ricerca di Dio, in cui l’artista trovava nell’umano il divino.
La Napoli di Caravaggio e L’Onda Creativa
Nel presentare l’opera, Siniscalchi ha evidenziato il ruolo di Napoli come luogo di rifugio e rinascita per Caravaggio, una città che lo accolse a braccia aperte. Qui l’artista visse i suoi ultimi momenti di tranquillità, producendo opere intense e cariche di pathos. Falconio racconta questa fase con una narrazione ricca di dettagli, mostrando come il pittore trovasse una dimensione nuova e più umana, nonostante la continua fuga dai pericoli che incombevano sulla sua vita, tra cui la vendetta della famiglia Tommasoni, legata a un omicidio che Caravaggio stesso aveva commesso.
Siniscalchi ha quindi approfondito l’impatto duraturo che Caravaggio ebbe sui suoi contemporanei e sui successivi artisti napoletani, come Battistello Caracciolo, e su tutta la scuola “caravaggesca” del Meridione. “L’onda” a cui Falconio fa riferimento nel titolo è dunque quella di un genio che continua a risplendere, superando il buio delle sue vicende e illuminando i secoli successivi. In questo romanzo, Caravaggio appare come un personaggio straordinario, incapace di spegnere la sua creatività anche di fronte alla sofferenza e alla paura.
L’Arte di Falconio: Prosa Scorrevole e Fascino Narrativo
Siniscalchi ha voluto sottolineare la qualità della scrittura di Falconio, che rende la narrazione scorrevole e avvincente, con un linguaggio che trasporta il lettore in un’epoca di passioni e contrasti. Ha spiegato come l’autore riesca a intrecciare verità storica e finzione in un romanzo che è al tempo stesso ricerca storica e affascinante opera di fantasia, mantenendo l’autenticità del protagonista. Siniscalchi ha confidato al pubblico di aver letto avidamente il romanzo dall’inizio alla fine, consigliando a tutti di fare altrettanto per riscoprire la storia dell’artista attraverso una prospettiva diversa e personale.
Siniscalchi ha chiuso la serata ringraziando Falconio per l’intensa testimonianza che ha offerto attraverso questo romanzo, che – a suo dire – contribuisce a restituire la complessità e la grandezza del pittore lombardo. Ha poi salutato il pubblico, ricordando l’importanza di libri come L’Onda di Caravaggio, capaci di far rivivere ai lettori il fascino immortale di uno dei più grandi artisti della storia, che continua a ispirare e a stupire con il suo genio senza tempo.
Falconio e la sua “Onda di Caravaggio”: tra arte, dramma e genio tormentato
Piano di Sorrento ha ospitato recentemente un incontro letterario d’eccezione: la presentazione del libro L’onda di Caravaggio, ultima opera dello scrittore Dino Falconio. A fare da moderatore e guida in questo viaggio culturale è stato Antonino Siniscalchi, il cui intervento ha messo in luce la profondità del romanzo e i retroscena di un personaggio che, sebbene vissuto secoli fa, risulta ancora straordinariamente moderno e affascinante. Falconio, ringraziando l’amico e moderatore Siniscalchi, ha spiegato le sue intenzioni con il libro, e ha voluto condividere il perché ha scelto di raccontare la vita tumultuosa di Caravaggio, dal profondo Sud d’Italia fino a Malta e Roma, attraverso una narrazione romanzata ma carica di passione.
Il percorso di presentazione è stato segnato da un aneddoto curioso: un precedente incontro programmato per discutere del libro fu annullato a causa di un violento temporale che bloccò Falconio e altri relatori, intrappolati nei pressi di Piano di Sorrento. “Questa volta – ha commentato Falconio – siamo fortunati a essere qui, grazie a una splendida giornata”.
Nel romanzo, Falconio affronta l’ultima fase della vita di Caravaggio, quella vissuta tra Napoli e il Sud Italia, con incursioni a Malta, dove l’artista cercò asilo per sfuggire a una condanna a morte pendente su di lui per omicidio. L’obiettivo del pittore era diventare Cavaliere dell’Ordine di Malta per ottenere immunità, ma un’ulteriore rissa gli costò la prigione, da cui tuttavia riuscì a fuggire grazie ad amicizie influenti.
L’opera esplora l’incontro tra Caravaggio e due figure femminili importanti, la nobildonna Sofia De Torres e Suor Serafina, che rappresentano le due anime dell’artista: quella mondana e appassionata e quella riflessiva e tormentata. “Questi incontri – ha spiegato Falconio – sono momenti fondamentali che influiscono sulle sue scelte artistiche e personali, tanto da segnare in modo decisivo la sua vita”.
In una narrazione che fonde dramma, biografia e suggestioni, Falconio rappresenta l’essenza di Caravaggio non solo come artista rivoluzionario, ma anche come uomo dal carattere esplosivo, incapace di accettare compromessi. “Come un’onda – ha detto l’autore – l’arte di Caravaggio travolge i secoli, rinnovandosi e influenzando anche artisti moderni, ma la sua vita fu un continuo altalenare tra successo e autodistruzione, tra traguardi raggiunti e crisi improvvise”.
Questa instabilità lo rende simile a figure altrettanto iconiche e tormentate, come quella di Diego Maradona, il re del calcio. Falconio, sottolineando le somiglianze tra i due, ha osservato come entrambi, dopo aver raggiunto l’apice, siano stati sopraffatti dal loro stesso genio e dal carattere turbolento. Non a caso, è stato lo stesso Falconio a ricordare che il grande regista americano Francis Ford Coppola considerava Caravaggio l’inventore della fotografia, per la capacità di rappresentare luci e ombre.
Falconio non svela dettagli del finale romanzato che ha scelto per Caravaggio, sebbene faccia intendere che nel suo libro la morte del pittore sia raccontata in maniera diversa rispetto alla versione ufficiale. “Impieghiamo anni per raggiungere traguardi importanti – ha concluso Falconio – ma basta un solo istante per distruggere tutto”. È proprio questo il lascito di Caravaggio, un artista che, come pochi altri, ha saputo affascinare con le sue creazioni senza rinunciare alla complessità e alla contraddizione della propria esistenza.
In chiusura, il pubblico è rimasto affascinato da questo ritratto di Caravaggio che, grazie alla prosa scorrevole di Falconio, riemerge come un uomo attuale, fragile e sfaccettato, destinato a restare immortale nell’arte ma intrappolato nelle sue debolezze umane.