Sulla Nave Luigi Rizzo, lunedì 24 settembre. Convegno su ricerca marina e sostenibilità,Organizzato dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn, Cluster Tecnologico Nazionale per la Crescita Blu e Istituto Idrografico della Marina
articolo aggiornato dagli inviati di Positanonews con video, foto , interviste.
Il fenomeno delle fioriture algali tossiche
Dr.ssa Adriana Zingone
Le microalghe sono fra le componenti più importanti degli ecosistemi marini, quali principali produttori di ossigeno e materia organica, base delle reti trofiche oceaniche e fonte di sostanze bioattive dalle molteplici potenziali applicazioni benefiche. Tuttavia alcune specie producono potenti tossine, che possono essere accumulate attraverso la rete trofica in molluschi, crostacei e pesci comunemente consumati, causando una serie di sindromi che mettono seriamente in pericolo la sicurezza del cibo e la salute umana. Fenomeni legati alle fioriture di alghe tossiche e ai loro impatti sono segnalati sempre più di frequente nei mari del mondo, probabilmente in relazione ad un maggior uso delle risorse marine a causa della crescita della popolazione ma anche, in alcuni casi, come conseguenza di cambiamenti ambientali naturali o causati dall’azione dell’uomo. Trattandosi di eventi naturali, non ci sono molte possibilità per evitare che le fioriture algali tossiche si verifichino. Tuttavia la salute umana e le attività economiche legate all’uso del mare possono essere efficacemente difese attraverso la conoscenza di questi fenomeni e la possibilità di prevederli, attenuando o annullando del tutto il loro possibile impatto.
ABBACO ed il restauro ambientale
Dr. Luigi Musco
Le attività industriali dismesse possono lasciare in eredità accumulo di contaminanti e degrado ambientale che minacciano salute umana, biodiversità/funzionamento degli ecosistemi. Pertanto, oltre a bonificare è necessario un intervento complessivo di restauro ambientale, tale da restituire un territorio salubre e fruibile ai cittadini ed in grado di fornire beni e servizi ecosistemici. La scienza del restauro degli ecosistemi marini è ai suoi albori, ma prioritaria per l’Unione Europea, con l’Italia in prima linea grazie al primo progetto Europeo di Restauro Ambientale in ambiente marino (MERCES). Il restauro ambientale di Bagnoli-Coroglio, sfida unica a livello europeo, consentirà di sviluppare nuovi approcci di intervento per affrontare il problema dei sedimenti marini contaminati. Le azioni previste nel Progetto ABBACO coordinato dalla SZN includono: i) uno studio storico utile a delineare le condizioni originarie della baia di Bagnoli; ii) la definizione dello stato di contaminazione e criticità ambientali e sanitarie attuali, iii) lo studio degli effetti dell’inquinamento su biodiversità e funzionamento ecologico iv) la valutazione di metodologie innovative di restauro ambientale e sviluppo di biotecnologie idonee al recupero habitat degradati.
Aree Marine Protette e specie aliene in Mediterraneo
Dr. Fabio Crocetta
Il Mar Mediterraneo è universalmente riconosciuto come un hotspot di biodiversità, caratterizzato da una presenza di poco inferiore a 20.000 specie marine. Tra tutti i paesi che si affacciano sul bacino mediterraneo, l’Italia è situata in una posizione centrale, e pertanto ospita un biota ricco e variegato contraddistinto tanto da specie endemiche quanto da taxa ad affinità atlantica. Al fine di preservare tale patrimonio naturale, il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha istituito, a partire dalla seconda metà degli anni ‘80, un sistema di Aree Marine Protette (AMP) che valorizzi luoghi di interesse nazionale ed allo stesso tempo tuteli la fauna marina. Tuttavia, nonostante i mezzi e gli sforzi messi in campo dalle istituzioni preposte, il biota locale è costantemente sotto attacco a causa soprattutto di distruzione e degrado degli habitat, sovrasfruttamento delle risorse alieutiche ed introduzione di specie aliene. Per quanto riguarda queste ultime, sebbene sia convinzione comune siano in grado di proliferare soprattutto in ambienti fortemente impattati da attività antropiche, le stesse AMP si sono rivelate totalmente inefficaci nel bloccare la loro diffusione, sia a causa della vicinanza ad impianti di acquacoltura e/o a porti turistici e commerciali, sia a causa della naturale dispersione di tali taxa ad opera delle correnti marine. Tenendo da conto che la stessa Direttiva Quadro Europea sulla Strategia per l’Ambiente Marino pone come obiettivo agli Stati membri di raggiungere il “Buono Stato Ambientale” entro il 2020, ed elenca come descrittore 2 che “le specie non indigene introdotte dalle attività umane restino a livelli che non alterino negativamente gli ecosistemi”, azioni sinergiche atte ad eliminare in toto le fonti di introduzione primarie di specie aliene sarebbero fortemente auspicabili da parte di tutti gli interessati, ed in tale ottica uno sforzo maggiore è richiesto dai fruitori di ambienti marittimi e portuali, che costituiscono uno dei principali punti di arrivo per le specie aliene marine
Il supporto dell’Idrografia alla Crescita Blu
Capitano di Vascello Marco Grassi (Istituto Idrografico della Marina)
La Crescita Blu (Blue Growth) è un’iniziativa della Commissione Europea per valorizzare il potenziale dei mari, degli oceani e delle coste europee per la creazione di nuove opportunità di lavoro e di nuove aziende nei settori produttivi della cosiddetta “Economia Blu”, in maniera sostenibile, attraverso la promozione della ricerca, del trasferimento tecnologico e del partenariato tra ricerca scientifica e settore industriale.
La definizione di Economia Blu (Blue Economy) comprende tutte le attività umane che utilizzano il mare, le coste e i fondali come risorse per attività industriali e lo sviluppo di servizi, quali ad esempio acquacoltura, pesca, biotecnologie marine, turismo marittimo, costiero e di crociera, trasporto marittimo, porti e settore cantieristico, energie rinnovabili marine, inserite in un’ottica di sostenibilità.
Sono cinque i settori chiave da sviluppare per una crescita blu sostenibile in Europa: turismo costiero e marittimo; energie rinnovabili marine; acquacoltura; risorse minerali marine; biotecnologie blu. Altri importanti settori e attività da potenziare sono rappresentati dalla pesca, dal trasporto marittimo, dal settore cantieristico, dalle attività offshore.
Lo sforzo che sta producendo la comunità idrografica è quello di uscire dal solo ambito della sicurezza della navigazione e vedere l’ambiente marino in modo olistico, carpendone i più diversi aspetti e sfruttando le sue più ampie opportunità, che vanno ben oltre la navigazione. Ciò è possibile attraverso l’impiego delle tecniche e della strumentazione idrografica allo stato dell’arte, secondo gli standard riconosciuti a livello internazionale, che permettono un utilizzo efficiente ed appropriato dei dati e delle informazioni idrografiche.