Napoli, 17 maggio 2024 – Paolo Giulierini, il rinomato direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN), recentemente insignito del titolo di miglior direttore di musei d’Italia dalla rivista Trilon, ha condiviso in un’intervista esclusiva le sue riflessioni sul ruolo contemporaneo dei musei e le sue esperienze alla guida del MANN.
“Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli è un luogo dove la bellezza di Pompei prende una dimensione emotiva unica,” ha affermato Giulierini. “Vedere i calchi e le opere pompeiane esposte in modo così suggestivo è un’esperienza che commuove profondamente.” La sua gestione del museo ha portato a una serie di innovazioni, tra cui il primo videogame all’interno di un museo archeologico in Italia.
Giulierini ha sottolineato l’importanza del rapporto tra il museo e la comunità. “Il nostro museo non è solo un deposito del passato,” ha detto. “È un luogo che deve far riflettere sui grandi temi dell’umanità, un luogo di incontro e di dialogo.” Questa filosofia si riflette anche nel forte legame con l’università, rappresentata dal magnifico rettore Matteo Lorito, presente durante l’intervista.
“La collaborazione con l’università è fondamentale,” ha aggiunto Giulierini. “Grazie al sostegno continuo dei dipartimenti di ricerca, possiamo affrontare nuove sfide e impostare una narrazione che includa tutte le comunità, non solo quella napoletana, ma anche le molteplici comunità minori che compongono il tessuto sociale della città.”
Secondo Giulierini, i musei non devono limitarsi a esporre i trionfi dei vincitori, ma devono dare voce anche ai vinti. “Un museo come il nostro parla attraverso l’arte della Grecia e di Roma,” ha detto, “ma è essenziale ricordare anche chi è stato soggiogato da questi imperi.” Ha citato il Grande mosaico di Alessandro Magno come esempio: “Rappresenta l’ellenismo esplosivo, ma non racconta la storia delle popolazioni soggiogate.”
La nuova narrazione del MANN si avvale di tecnologie moderne come i videogame e i fumetti per coinvolgere i visitatori in modi innovativi. “Il videogame è un elemento imprescindibile,” ha spiegato Giulierini. “Non solo come strumento educativo, ma anche come parte della nostra storia recente. I primi videogame hanno più di 50 anni e meritano di essere preservati.”
Giulierini ha concluso l’intervista riflettendo sulla missione futura dei musei: “Dobbiamo raccontare la storia come è realmente accaduta, non come è stata tramandata. Nei libri di storia, per esempio, le popolazioni del Mesoamerica appaiono solo alla fine del 1400, ma la loro storia è molto più antica.”
“Il nostro compito è rappresentare tutte le culture, non solo attraverso le grandi opere d’arte, ma anche attraverso le storie di tutti i popoli,” ha detto. “I musei devono essere luoghi di identità condivisa, dove ogni cultura è valorizzata e riconosciuta.”
Concludendo, Giulierini ha ribadito l’importanza della cultura come ricchezza di identità. “La nostra missione è rappresentare le voci di tutti. Pensiamo alla nostra pizza, che non sarebbe così buona senza i pomodori del Perù, o al nostro caffè, che deve la sua qualità alla fusione di elementi arabici e brasiliani con l’acqua napoletana. La cultura è un mosaico di influenze, e noi dobbiamo raccontare questa ricchezza nei nostri musei.”
Un lungo applauso ha accolto le parole di Paolo Giulierini, un direttore che ha saputo portare il Museo Archeologico Nazionale di Napoli verso nuovi orizzonti, senza mai dimenticare le sue radici profonde.