Buongiorno e saluti a tutti i lettori! Oggi ci troviamo nel cuore della giornata dedicata alle politiche del tartufo con il Dottor Luca Branca, responsabile per la Regione Campania. Vogliamo scoprire perché la Campania si dedica a promuovere il tartufo e come intende competere con altre regioni come il Piemonte.
Dottor Branca, perché oggi ci dedichiamo al tartufo? Vogliamo competere con i piemontesi di Alba?
“Assolutamente no. Noi stiamo promuovendo il nostro tartufo. La Campania ha tutte le specie di tartufo commestibili presenti in Italia, normate dalla legge. Negli ultimi anni abbiamo approfondito le conoscenze sul nostro territorio e sulle specie di tartufo presenti. Stiamo promuovendo questi prodotti perché sono un veicolo di tradizione e lavoro duro.”
Il Dottor Branca sottolinea l’importanza di valorizzare i tartufi campani, un patrimonio ancora poco conosciuto, ma ricco di potenzialità. La regione Campania non intende competere con Alba, ma vuole promuovere le eccellenze locali.
“La Campania si propone come elemento di diffusione e divulgazione di questa conoscenza. Informiamo sui vari tipi di tartufo presenti e suggeriamo anche come abbinarli alla cucina locale, seguendo una tradizione già antica.”
Il Dottor Branca evidenzia l’importanza di informare sulle varie specie di tartufo e su come integrarle nella tradizione culinaria locale. La storia conferma che il tartufo ha radici profonde nella cultura campana.
“Stiamo promuovendo il tartufo anche presso istituti alberghieri e ora cerchiamo di coinvolgere la ristorazione. Collaboriamo con chef e istituti per far conoscere e utilizzare questi prodotti nella dieta mediterranea, offrendo esperienze culinarie uniche.”
La promozione del tartufo coinvolge anche istituzioni e chef locali, per integrare questo ingrediente prezioso nella cucina e nella cultura della regione.
“I tartufi come il bianchetto e il nero di Bagnoli sono parte delle nostre aree montane e vengono utilizzati in molte ricette tradizionali. Sono ingredienti versatili che si abbinano bene a piatti di pasta, uova o formaggi locali.”
Il Dottor Branca condivide dettagli sulle varietà di tartufo tipiche della Campania e sul loro uso in cucina, evidenziando le potenzialità gastronomiche di queste prelibatezze.
“Per quanto riguarda il prezzo, esistono aste dove il tartufo è venduto a cifre elevate, ma nella vita quotidiana può essere accessibile. L’importante è valorizzarlo per arricchire la tradizione culinaria locale.”
Infine, il Dottor Branca sottolinea l’importanza di rendere il tartufo campano accessibile a tutti, enfatizzando il suo potenziale nell’arricchire la gastronomia della regione.
In conclusione, la Campania si impegna a far conoscere e valorizzare il proprio tartufo, non solo come ingrediente di lusso, ma come parte integrante della cultura e della cucina locale. Grazie al Dottor Luca Branca per aver condiviso con noi queste preziose informazioni sulla ricchezza gastronomica della Campania.
Valorizzare il Tartufo Campano: Un Progetto di Eccellenza con Slow Food
Buongiorno e saluti a tutti gli appassionati del tartufo,
Oggi ci troviamo in una giornata intensa dedicata a questo prezioso fungo, in un contesto che coinvolge ricercatori, membri di Slow Food e altri attori del settore culinario, tutti uniti nella valorizzazione del tartufo campano. L’evento, supportato anche dalla Regione Campania, si propone di promuovere la conoscenza e l’utilizzo di questa prelibatezza locale tra gli addetti ai lavori, dai ristoratori agli chef e agli operatori della comunicazione come voi.
Il progetto si concretizza in due incontri: oggi presso l’Hotel Elisabetta a Castellammare e successivamente presso la Chiesa Nonna Luisa a Piano di Sorrento. L’obiettivo principale è evidenziare la ricchezza del tartufo campano, spesso oscurato dall’aura del tartufo d’Alba più celebre. È un’occasione per conoscere e valorizzare questo prodotto attraverso la collaborazione degli chef e dei ristoratori presenti, che diventeranno ambasciatori del tartufo introducendo almeno un piatto a base di tartufo nei loro menù.
Questi professionisti sono il braccio armato della Regione Campania in questa missione Slow Food, poiché conoscono il territorio e sanno come valorizzarlo. Ricordiamo anche l’importanza del mercato della terra, evidenziato dalle iniziative come quelle della seconda domenica a Piano di Sorrento e della quarta domenica a Sant’Agnello, che arricchiscono la Penisola Sorrentina e non solo.
L’associazione Slow Food Costiera Sorrentina e Capri, partendo da Castellammare e arrivando fino a Massa Lubrense, Capri e Anacapri, opera per promuovere e preservare il territorio e il suo patrimonio gastronomico. È fondamentale preservare la natura, sostenendo i piccoli agricoltori e contadini di questa bellissima regione.
In conclusione, i partecipanti a questa giornata avranno l’opportunità di gustare il tartufo campano preparato in diverse specialità dagli chef presenti. A tutti voi, buon lavoro e grazie per la pazienza.
Oggi, ci immergiamo nel mondo del tartufo con il maestro delle amarene dei Colli, il signor Mario Persico. Abbiamo avuto l’opportunità di discutere di recenti piantagioni e di altre attività. Mario è attivo non solo nella sua azienda agricola di grande successo, ma è anche membro di Slow Food e un coltivatore diretto molto impegnato sul territorio.
Il dottor Branca ha già introdotto il suo lavoro con il tartufo, che è un prodotto eccellente, e oggi siamo qui proprio per approfondire questo argomento. Mario è coinvolto nel direttivo della Condotta Costiera Sorrentina e Caprese, impegnandosi attivamente nell’organizzazione di eventi di divulgazione che mettono in luce le eccellenze del nostro territorio.
Il prossimo evento, che si svolgerà la settimana prossima all’agriturismo Antico Casale – Nonna Luisa, sarà un’occasione per coinvolgere gli operatori del settore locale e per diffondere la conoscenza delle tradizioni gastronomiche della nostra penisola. L’abbinamento con il tartufo è una delle idee per arricchire la dieta mediterranea, promossa con passione da Mario e altri come lui.
Auguriamo a Mario ogni successo e ci auguriamo di vedervi tutti il 22 a Piano di Sorrento, dove potremo anche fare il punto sulla produzione di amarene. Grazie per l’attenzione!
Noemi Iurio: L’Arte della Raccolta dei Tartufi in Campania
Noemi Iurio, rinomata cavatrice di tartufi della regione Campania, porta avanti una missione appassionata nel mondo della raccolta di questo prelibato fungo sotterraneo. Con oltre 2000 cavatori di tartufi riconosciuti solo nella regione campana, si evidenzia il ruolo significativo che la Campania svolge nel panorama tartufigeno nazionale.
“Se guardate le mie mani, capirete che sono una cavatrice, nonostante il mio abbigliamento possa suggerire il contrario”, afferma con sicurezza Noemi, evidenziando l’importanza di un’esperienza diretta nella ricerca di questi tesori gastronomici. La Campania, terra di tartufi, vanta ben nove specie diverse, tutte accessibili grazie alla legge nazionale e regionale.
Con un calendario di raccolta che si estende tutto l’anno, il tartufo è un ingrediente pregiato per i ristoranti locali, che possono offrire piatti esclusivi in base alla varietà stagionale. Noemi chiarisce anche alcuni miti comuni sulla conservazione del tartufo. “Il tartufo va lavato e può essere conservato per un certo periodo, ma il riso non è la soluzione migliore per la conservazione prolungata”, spiega con franchezza.
Tuttavia, nonostante la ricchezza di tartufai riconosciuti, la Campania ha ancora margini di crescita. Con circa 100 tartufai riconosciuti, la regione è indietro rispetto ad altre, ma sta facendo progressi nella promozione e nello sviluppo della tartuficoltura.
Noemi sottolinea l’importanza di rispettare i periodi di raccolta, non solo per preservare le specie, ma anche per garantire la continuità della tradizione e la salvaguardia dell’ambiente. “Il tartufo vuole essere trovato e mangiato”, dice Noemi, spiegando la strategia di sopravvivenza della specie.
In un mondo culinario in cui il tartufo è un simbolo di eccellenza, Noemi Iurio si impegna a educare e promuovere la cultura del tartufo, non solo per apprezzarlo come alimento, ma anche per rispettarne la natura e preservarne la magia nelle tartufaie della Campania. https://www.youtube.com/watch?v=lywWZg-ykDc