Salvavita in parrocchia: Don Francesco Iaccarino con Mauro Merenda formano cittadini pronti a intervenire in emergenza

16 novembre 2024 | 16:33
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Salvavita in parrocchia: Don Francesco Iaccarino e Mauro Merenda formano cittadini pronti a intervenire in emergenza

di lucio esposito 

Sant’Agnello – Tra le mura accoglienti del  ex Conservatorio dei Sette Dolori, si è tenuto un corso pratico e teorico dedicato alla rianimazione cardiopolmonare e all’uso del defibrillatore. Guidati da Don Francesco Iaccarino, parroco locale, e dall’istruttore infermieristico Mauro Merenda, i partecipanti hanno appreso tecniche che possono fare la differenza tra la vita e la morte in situazioni d’emergenza.

Un progetto di sensibilità e prevenzione
“Abbiamo deciso di munire la parrocchia e il centro pastorale di defibrillatori”, spiega Don Francesco, “e formare persone che sappiano utilizzarli. Speriamo non servano mai, ma nel caso, vogliamo essere pronti”.

L’iniziativa nasce dalla volontà di rendere la comunità più consapevole e preparata di fronte a eventi drammatici come un arresto cardiocircolatorio, che, come ricorda Merenda, “avviene ogni 8 minuti in Italia”.

Addestramento completo in un giorno
Il corso, della durata di circa sei ore, ha affrontato tre moduli: adulto, pediatrico e lattante, includendo anche le manovre di disostruzione delle vie aeree. “Chiunque, a prescindere dall’età, può essere vittima di un arresto cardiaco. È fondamentale agire subito con un massaggio cardiaco e l’uso corretto del defibrillatore”, sottolinea Merenda.

Durante il corso, i partecipanti si sono esercitati su manichini rappresentativi di varie fasce d’età, imparando a riconoscere e gestire situazioni critiche. “Abbiamo visto Don Francesco alle prese con il manichino di un bambino”, racconta l’istruttore, “perché purtroppo neanche i più piccoli sono esenti da questi eventi”.

La parrocchia come centro di vita e sicurezza
Non è solo un luogo di preghiera, ma anche di prevenzione e comunità: con questa iniziativa, la parrocchia di Sant’Agnello si trasforma in un esempio virtuoso. L’obiettivo non si limita alla formazione iniziale: “Speriamo di ampliare il progetto, organizzando nuovi corsi per chiunque voglia imparare”, afferma Don Francesco.

Il parroco sottolinea inoltre come questa sensibilità si rifletta in altre attività: “Tra i nostri progetti ci sono pellegrinaggi, salite in montagna e cammini. Sapere che, durante queste esperienze, ci sono persone preparate a intervenire in caso di emergenza ci dà una sicurezza in più”.

Defibrillatori sempre più accessibili
Strumenti come i defibrillatori semiautomatici sono oggi sempre più diffusi in luoghi pubblici e di aggregazione. “È un dispositivo semplice da usare”, spiega Merenda, “e con un breve corso si può garantire un intervento adeguato fino all’arrivo dei soccorsi avanzati”.

Una diocesi “cardio-protetta”
Grazie a questa iniziativa, la parrocchia di Sant’Agnello si unisce a una rete sempre più ampia di realtà che si impegnano per la salute pubblica. Un gesto che non solo salva vite, ma rafforza il senso di comunità e solidarietà.

Alla fine della giornata, Don Francesco, con il sorriso e la sua solita energia, saluta i partecipanti con un augurio: “Che questi strumenti servano a rendere la nostra comunità più forte e più unita. E che, se mai dovessero essere usati, siano portatori di speranza e rinascita”.

Grazie a iniziative come questa, Sant’Agnello si conferma un esempio di come la Chiesa possa coniugare spiritualità e impegno civico, salvaguardando non solo l’anima, ma anche la vita stessa.

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