dagli inviati di Positanonews
Guardia Sanframondi, un borgo nel cuore del Sannio, è tornata a essere il fulcro di una tradizione secolare che ogni sette anni richiama migliaia di fedeli e curiosi: i Riti Settennali in onore della Madonna Assunta. Quest’anno, tra i partecipanti spicca un folto gruppo di cittadini della Penisola Sorrentina, quasi in un naturale gemellaggio spirituale con i penitenti incappucciati delle loro confraternite locali.
Foto e video di Marianna & Roberto
Il legame tra le due comunità non è solo un fatto di partecipazione, ma di condivisione di valori e riti profondamente radicati nella tradizione cristiana. Entrambe le aree sono caratterizzate da pratiche penitenziali intense, dove la fede si esprime attraverso gesti di sacrificio e devozione. A Guardia Sanframondi, i battenti indossano saii bianchi con due fori per gli occhi e una finestra aperta sul petto, da cui si percuotono con spugne piene di spilli, in un atto di purificazione e penitenza collettiva che culmina nella processione della domenica.
Il rito dei battenti è il momento più iconico della manifestazione. Uomini e donne avanzano verso la statua della Vergine inginocchiati e percuotendosi al ritmo di un coro che incita: “Con fede e coraggio, fratelli, in nome dell’Assunta, battetevi!”. Ogni colpo è un gesto che fonde sofferenza fisica e preghiera, un rito che affonda le radici nelle pratiche religiose di invocazione dell’intervento divino in tempi di crisi, come carestie, pestilenze o terremoti. Questa devozione profonda è al centro del legame tra i partecipanti sorrentini e quelli di Guardia, uniti dal desiderio di riscoprire e rafforzare una fede che si rinnova attraverso gesti di sacrificio.
Il parroco di Guardia Sanframondi, padre Giustino Di Santo, tiene a sottolineare il significato collettivo dei riti: “Il protagonista non è il singolo partecipante, ma la fede di un intero popolo. I gesti hanno senso solo in un quadro comunitario”. Una visione condivisa dal vescovo della diocesi, monsignor Giuseppe Mazzafaro, che vede nei riti “il trionfo di un ‘noi’ che valorizza l’io”.
Il sindaco Raffaele Di Lonardo evidenzia inoltre come il paese si trasformi in un luogo di accoglienza e condivisione: “Ogni casa si apre, anche agli sconosciuti, per onorare pellegrini e curiosi con l’affetto che si avrebbe verso un familiare”.Una tradizione che va oltre la religione, coinvolgendo anche chi si è allontanato dalla fede, attratto dalla forza simbolica e dalla sacralità del rito.
I Riti Settennali non sono solo un evento religioso, ma un fenomeno sociale che coinvolge l’intera comunità, dalla preparazione delle case all’organizzazione delle processioni. La partecipazione dei cittadini della Penisola Sorrentina testimonia un desiderio di continuità, di mantenere vivo un legame con le proprie radici, in un contesto in cui la fede, pur attraversando momenti di crisi, trova in queste manifestazioni una rinnovata linfa vitale.
In un’epoca di crescente secolarizzazione, la partecipazione a riti come questi dimostra quanto sia ancora forte il bisogno di comunità e spiritualità. Nonostante le difficoltà, il messaggio che emerge da Guardia Sanframondi è chiaro: la fede, alimentata dalla tradizione e dall’esempio di generazioni passate, continua a essere una forza che unisce e ispira, anche attraverso gesti di sacrificio e penitenza estrema.