Sorrento. La balenottera comune, rinvenuta morta nei giorni scorsi nel porto di Sorrento, è la più grande mai recuperata nel Mediterraneo. E’ lunga quasi 20 metri. Il cetaceo è stato trasferito nella notte tra martedì e mercoledì con l’intervento di uomini e mezzi della Capitaneria di Porto che ha impegnato la direzione marittima di Napoli e gli uffici marittimi di Castellammare di Stabia e Sorrento. La carcassa si trova presso i cantieri Megaride. Un’impresa titanica. Già ieri, la balena è stata sottoposta alle prime valutazioni da parte del team guidato da Sandro Mazzariol, professore presso l’Università degli studi di Padova e responsabile dell’unità d’intervento del Cetaceans strandings Emergency Response Team (Cert). La squadra che si occupa in tutt’Italia e anche all’estero della gestione di spiaggiamenti di cetacei di grosse dimensioni.
Insieme al team dell’Università di Padova anche il C.Re.Di.Ma. centro di referenza degli Iizzss (istituti zooprofilattici) per gli spiaggiamenti di mammiferi marini sulle coste italiane. «Sono stati giorni complicati – dice Lucio Cacace, presidente dell’area marina protetta di Punta Campanella – La morte della balenottera ha colpito la comunità. Il peso e le dimensioni hanno creato non pochi problemi logistici e organizzativi. Ma abbiamo insistito e voluto a tutti i costi che fosse effettuata la necroscopia e dopo ci auguriamo la musealizzazione ». Le valutazioni post mortem sul cetaceo serviranno ad approfondire le conoscenze sulle caratteristiche della specie e dell’esemplare stesso, grazie all’aiuto degli studiosi del museo di storia naturale di Milano e dell’Istituto di Ricerca Tethys.
La speranza, come ha spiegato a PositanonewsRosalba Giugni, presidente dell’associazione no profit Marevivo, è che dopo le analisi il corpo venga conservato a Sorrento. “C’è una grande possibilità che venga musealizzato lo scheletro. Non appena abbiamo saputo della balena, abbiamo scritto una lettera protocollata al comune di Sorrento dove abbiamo chiesto le analisi e che lo scheletro venisse musealizzato, messo in esposizione. Dove andrà? Non si sa ma il suo posto dovrebbe essere Sorrento. L’arrivo della balena proprio a Sorrento ha una valenza simbolica fortissima dato che si racconta che il patrono Sant’Antonino abbia salvato un bambino ingoiato da una balena. Non è casuale, lo scheletro deve rimanere a Sorrento”.