Articolo aggiornato dagli inviati di Positanonews e Positanonewstv con foto,video e intervista .
Sarà ,nel tardo pomeriggio di sabato 21 aprile ,l’appuntamento da non perdere con uno dei più importanti scrittori, registi e sceneggiatori dei nostri tempi, Italo Moscati. L’evento,presso l’Hotel Continental ,sarà l’occasione per presentare il libro “Non solo voce, Maria Callas. Mai amata regalò l’amore” che accompagnato da un prezioso film documentario, firmati entrambi da Moscati ,farà rivivere una delle dive più tormentate del Novecento. Raccontandone con prosa avvincente, le fragilità, le turbolente passioni e la carriera folgorante.
Sorrento – Anche quest’anno, dopo la pausa invernale, riprendono gli incontri con artisti, scrittori ed esponenti della cultura in generale, che vedono la nostra città al centro di interessanti iniziative. Ancora una volta da evidenziare il forte impegno di Rossella Di Leva, Carlo Milardi e Luciano Russo,ormai da tempo, protagonisti di un percorso ambizioso, fortemente voluto, per affermare il ruolo della nostra città non solo come rinomata località turistica ma bensì come un vero e proprio attore culturale. Un progetto che trova nella sensibilità ed il coinvolgimento di alcuni albergatori un concreto ed affidabile punto di riferimento. Grazie alla preziosa disponibilità dei cugini Scala, proprietari dell’Hotel Continental situato in Piazza della Vittoria, dinanzi allo spettacolare scenario del Golfo di Napoli ,sabato 21 aprile alle ore 17,00 verrà ospitato Italo Moscati. L’occasione è la presentazione del libro del famoso scrittore, regista e sceneggiatore “Non solo voce, Maria Callas. Mai amata regalò l’amore” editore Castelvecchi – Roma. – Un racconto- inchiesta sul ricordo della grande soprano statunitense di origine greca ,ad oltre quarant’anni dalla sua misteriosa scomparsa. Tramite il quale Italo Moscati rende omaggio a una delle artiste, delle dive più tormentate del Novecento. Raccontandone con prosa avvincente le fragilità, le turbolenti passioni e la carriera folgorante. L’amante impresario che la derubava, il matrimonio con l’imprenditore Meneghini, la convulsa storia d’amore con Onassis che l’abbandonò per la vedova Kennedy, l’innamoramento per Pasolini, la relazione con il tenore Di Stefano. – Le vicende amorose di Maria Callas si intrecciano in questo libro alla storia della sua voce, che nel corso del tempo diventa sempre più travolgente, perfetta, indimenticabile che a quarant’anni dall’addio, Moscati ancora nell’aria.
Durante l’evento, presso la sala Dickens del famoso albergo sorrentino, verrà proiettato il film documentario, dallo stesso titolo del libro che Moscati realizzò nel 2007. Curandone la regia, il soggetto, e chiaramente la sceneggiatura.
Un prezioso documento con quale Italo Moscati si pone come obbiettivo, tramite immagini e sonori inediti, evidenziare il senso di una esistenza vissuta con grande intensità e sensibilità. Una vita che sebbene colma di gloria e di immensi successi, allo stesso tempo fu ostacolata da false illusioni ed enormi delusioni. Il film documentario in pratica analizza la vita privata della famosa cantante con l’intenzione di evidenziare i rapporti tra la prestigiosa carriera artistica tanto da farle attribuire l’appellativo di Divina e gli affanni,le delusioni,i dolori di una donna dotata di un grande talento ma fragilissima emotivamente. Il documentario inizia con la morte della Callas e con il lancio, secondo sue precise disposizioni, delle sue ceneri nel Mare Egeo. Per poi ripercorrere una biografia che a tanti anni dalla sua scomparsa rimane sempre colma di interesse. Dove spicca in modo notevole la forte sensibilità della donna e dell’indimenticabile artista. Una dote apprezzata dai più grandi direttori di orchestra con i quali collaborò. Da Arturo Toscanini a Tullio Serafin e finanche al più famoso tra i registi di cinema,teatro e lirica, Luchino Visconti ed evidenziata in modo determinate nelle sue più famose interpretazioni, dalla Norma, a Casta diva, dalla Tosca a Traviata, da Macbeth a Medea per citarne soltanto alcune. La stessa forte sensibilità che dovette poi fare i conti con le cronache rosa dell’epoca che coinvolsero la Callas all’apice della popolarità. Quando si lasciò travolgere dalla passione in una travagliata relazione con l’armatore Aristotele Onassis, che ebbe come conseguenza la separazione dal marito Giovan Battista Meneghini, compagno sin dagli inizi della carriera. Duro fu poi colpo quando fu lasciata bruscamente da Onassis che nel frattempo si era invaghito per poi sposare Jacqueline Lee Bouvier, vedova di J.F. Kennedy. Un tremendo choc per la fragile e sensibile Maria , dal quale non seppe più riprendersi causando un inspiegabile ritiro dalle scene. L’unica eccezione si ebbe a Londra nel 1964 quando Franco Zeffirelli riuscì a convincerla ad un momentaneo ritorno con la Tosca presentata al Covent Garden. Successivamente, la cantante si rifugiò nella sua casa di Parigi dove a soli 53 anni trovò una morte ancora piena di misteri.
Nel suo racconto-inchiesta nel ricordo sul mito Callas, lo stesso autore, Italo Moscati ha scritto: “Ho da sempre amato molto la musica e ho sempre cercato di raccontarla nei miei lavori tv e nei miei libri (ricordo ad esempio “I piccoli Mozart” sulla prima tournée di Wolfango Amadeo di 5 anni e della sorella Nannerl di 9 anni). Quando mi hanno offerto di dirigere un film doc su Maria Callas sono stato felice. Avevo la grande cantante, la sua avventura di vita e artistica, le sue famose interpretazioni ovunque dentro di me, da anni, nella mente, nel cuore. Ho cercato di dare corpo al mio racconto e ai miei sentimenti con pudore, mettendomi in ascolto, cercando di capire Maria, sforzandomi di rispettarla senza nascondere niente. In una ricerca che mi ha portato a documentarmi a fondo e soprattutto nel cercare e trovare una chiave appropriata, nello stesso tempo motivata e appassionata, appassionante”.
Italo Moscati nasce a Milano il 22 agosto 1937, appena adolescente si trasferisce a Bologna con la sua famiglia. A soli sedici anni con l’aiuto di un amico giornalista inizia a lavorare come corrispondente del “Giorno”, grazie anche alla frequentazione di corsi sulla comunicazione di massa. dopo essersi laureato in economia, diritto e storia contemporanea nel 1961 diventa giornalista professionista e nel 1967 lascia si traferisce a Roma dove entra a far parte della Rai come produttore di film raccogliendo vari successi nei festival internazionali. Tale collaborazione produrrà alcune riprese di spettacoli teatrali e musicali facendo, sempre in questo campo, esperienze anche a negli Stati Uniti.
Dal 1975 ormai regista e sceneggiatore passa a Rai 2, dove oltre a condurre i tg nazionali, realizza programmi e servizi culturali e telefilm tra cui “Paparazzo”, “Caccia all’uomo occulto”, “Stelle in fiamme” (18 puntate) e “Gioco perverso” premiato al festival del cinema di Salerno nel ’99.
Nel 1994 passa a Raiuno dove crea programmi storici dedicati al cinquantenario della fine della seconda guerra mondiale aggiudicandosi il Premio St. Vincent del 1997. Inoltre realizza la seconda serie di “Combat Film” partecipando nel contempo ad “Uno mattina”.
Successivamente Italo Moscati realizzò programmi come “Tema” “Epoca” “Tempo” “C’era una volta la tv” con i quali, successivamente nel 1998, vinse il Premio Enzo Tortora. Nel 1996 diventa vicedirettore di RaiEducational per l’ideazione di programmi. In seguito intraprende la carriera da insegnante di storia all’Accademia dell’arte e del costume di Roma inoltre gestisce corsi sullo spettacolo e sui massmedia in tante università italiane e all’estero.
Nel 1997 diventa direttore artistico del Premio Libero Bizzarri di San Benedetto del Tronto e direttore responsabile di “Libero-Il giornale del cinema e del documentario”.
Inoltre Italo Moscati ha realizzato dieci commedie tutte racchiuse in 4 libri: “Rossiniana”: incentrato su Gioacchino Rossini pubblicato nel 1989 – “Teatralità”: pubblicato nel 1988 – “Politicanza“: su criminalità e corruzione” – “A cena dopo teatro”: pubblicato nel 1992
Durante la carriera teatrale traduce alcune commedie di Shakespeare e Molière ed una serie di preziosi documentari. – 16 aprile 2018 – salvatorecaccaviello.