Sul Golgota a spirar. Canti penitenziali della Settimana Santa a Minori

28 marzo 2018 | 10:55
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Articola aggiornato dagli inviati di Positanonews che hanno riportato video , foto , interviste e impressioni.

Ogni anno a Minori, uno dei luoghi più incantevoli della costiera amalfitana, durante la Pasqua si rinnova un’antica tradizione penitenziale che, con un percorso che inizia e si conclude nella sede dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento, attraversa tutto il paese.

Protagonisti indiscussi della cerimonia sono i Battenti che, vestiti di un lungo camice bianco, con il volto coperto da un cappuccio e cinti da una rozza corda che serviva un tempo per la mortificazione della carne, nei giorni di Giovedì Santo e di Venerdì Santo annunciano gli ultimi eventi della vita di Cristo, servendosi di gesti rituali che, simbolicamente, esprimono il desiderio di espiazione per i peccati del mondo. Parte significativa e preponderante del rito, nonché la ragione principale del suo enorme fascino, sono le melodie penitenziali che i Battenti intonano, secondo complesse modalità esecutive codificate dalla tradizione, nel loro mistico procedere per scale scoscese e sentieri a volte anche impervi.

Punto di arrivo di un articolato programma di ricerca promosso dal Conservatorio di musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, il volume indaga i diversi fattori che concorrono alla definizione del rito, avvalendosi del contributo di numerosi studiosi di religiosità popolare in una chiave interdisciplinare e con un’accentuata attenzione agli aspetti musicali.

Con un significativo corredo fotografico e, nei due CD allegati al volume, la versione integrale dei canti che accompagnano e cadenzano la processione rituale.

Ascolta il brano Tutto converso in pianto a tono ’e vascio

01:33
02:44

Nella chiesa di San Michele a Torre di Minori. Il canto intonato è in tono e copp. Lucioesp

OSPITI DELL’ ARCICONFRATERNITA DEL ROSARIO. LUCIOESP

PATRIMONIO IMMATERIALE DEI BENI CULTURALI ITALIANI , IL CANTO DI MINORI SI SVILUPPA IN DUE TONALITà

 Questo lavoro editoriale costituisce il punto d’arrivo di un articolato programma di ricerca, realizzato nell’ambito delle attività didattiche del conservatorio di musica “Giuseppe Martucci” di Salerno, dal titolo Riti musicali mediterranei. Canti penitenziali della Settimana Santa di Minori. Il progetto ha avuto un momento pubblico con la giornata di studi, che si è svolta il 22 ottobre 2015 presso l’aula consiliare del comune di Minori, in cui sono stati esposti gli esiti dell’indagine realizzata, con il contributo scientifico di esperti del settore. L’iniziativa, a cura di Pasquale Scialò e Francesca Seller, ha visto la presenza di numerosi studiosi italiani, nonché l’intensa partecipazione di studenti e cittadini interessati ai temi della musica paraliturgica dell’area meridionale, nei suoi continui rapporti con le tradizioni orali e colte del territorio, su cui la scuola di alta formazione salernitana sta sviluppando un intenso programma di ricerca, specie nel corso di laurea di secondo livello in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica.

Le riflessioni e le discussioni che hanno animato il simposio sono confluite nel presente volume, che si arricchisce di numerosi saggi che riflettono sul peso che riveste la musica religiosa popolare nel panorama dell’evangelizzazione (Vincenzo De Gregorio, “Evangelizzare cantando” con la musica religiosa popolare), tenendo conto anche delle esperienze musicali delle confraternite (Ignazio Macchiarella, Polifonie confraternali dei nostri giorni). Si è osservata la pratica musicale religiosa nella costa d’Amalfi (Francesca Seller, “Ordinò il suono delle campane e nella cattedrale si cantò un solenne Te Deum”: musica sacra in Costiera nel diciottesimo secolo), per poi passare a riflettere sull’attività dei Battenti di Minori (Luigi Aceto, I Battenti di Minori: espressione genuina e passionale della Settimana Santa), i cui canti sono stati messi a confronto con le similari esperienze agìte in Campania (Raffaele Di Mauro, I Battenti di Minori nel panorama dei canti della Settimana Santa in Campania). Per giungere all’opportuno approfondimento sui canti di Minori, è stato necessario realizzare una prima trascrizione dei brani per tipologie differenti (Pasquale Scialò, Sento l’amaro pianto. Trascrizione di un bene musicale ‘umanamente organizzato’), con la necessaria riflessione sulle sue modalità compositive (Antonello Mercurio, Stratificazioni sonore del dolore). Ancora, si è riflettuto sul rito e la sua espressione sonoro-gestuale (Matilde Mastroberti, Immagini, gesti sonori e devozione) e sulle particolarità linguistiche dei canti (Cristiana Di Bonito, Tradizione e innovazione nella lingua dei canti penitenziali di Minori). Completano la sezione dei saggi gli interventi di due musicisti di Minori, dalle cui testimonianze è possibile ricostruire svariati aspetti del rito religioso (Candido Del Pizzo, Il canto e la sua esecuzione: generazioni a confronto; Gioacchino Mansi, Prove tecniche di penitenza).

La genesi e la natura di questo volume presentano due valenze didattiche tra loro collegate: la prima derivante dai metodi e dai temi adottati sia nel citato corso di laurea che in quello triennale di Didattica della musica; la seconda legata alla natura di apprendimento dei canti, trasmessi oralmente, basata su un costante scambio transgenerazionale tra i membri della comunità minorese. Nel corso dei moduli di Etnomusicologia e di Storia delle forme e dei repertori musicali degli ultimi tre anni sono stati affrontati i temi della musica paraliturgica in Italia e nel meridione con il contributo sia di musicisti appartenenti alla comunità minorese che di antropologi, come Vincenzo Esposito, dell’università di Fisciano. In tal modo, partendo da una prima conoscenza delle fonti documentarie esistenti e dal tessuto etno-antropologico dell’area, sono state individuate le linee orientative su cui intraprendere l’indagine. Nei giorni 2-3 aprile 2015 si è svolta a Minori la prima fase del progetto con una ricerca sul campo dei riti penitenziali a cui hanno partecipato gli studenti del triennio di Didattica della musica, del biennio in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica e del Biennio Formazione Docenti. In queste intense giornate, oltre a documentare i riti sul piano visivo e musicale, sono state anche condotte numerose interviste ai partecipanti di diversa età e estrazione, alcune delle quali confluite nei contributi del volume. Nei mesi successivi si è proceduto in aula all’analisi dei materiali raccolti operando su tre sezioni tra loro collegate, relative all’analisi del contesto, alla trascrizione e all’individuazione di modelli didattici di apprendimento-trasmissione di repertori tradizionali in un’ottica interculturale. Quest’ultimo segmento è risultato particolarmente proficuo per gli studenti del conservatorio in quanto più abituati ad accostarsi ai diversi repertori mediante la scrittura che tramite l’oralità. Nella valutazione dei canti penitenziali di Minori è anche emerso che nella trasmissione di questo articolato rituale sonoro la componente verbale, a differenza di quella musicale, risulta codificata in un libretto adottato fedelmente dai penitenti. La componente musicale invece è appresa dai membri della comunità “a orecchio”, secondo una sequenza stadiale che dalla prima infanzia arriva alla maggiore età per poi stabilizzarsi a partire dall’avvenuta “muta della voce”.

Quest’ampia tavolozza timbrico-vocale è fedelmente documentata nei due cd audio allegati al volume dove, per la prima volta, si ritrovano le registrazioni integrali del rito realizzate grazie alla impareggiabile disponibilità e partecipazione dei membri dell’Arciconfraternita.

Il volume è stato realizzato grazie al sostegno del conservatorio di musica “Giuseppe Martucci” di Salerno; si ringraziano per questo il precedente e l’attuale presidente, Catello De Martino e Aniello Cerrato, e la direttrice, Imma Battista, che sin dall’inizio hanno sostenuto il progetto, unitamente al consiglio di amministrazione, con particolare riferimento a Enrico Volpe, al consiglio accademico e al personale tutto.

Continuo sostegno è stato fornito dal comune di Minori, nella figura del sindaco Andrea Reale; costante e affettuoso supporto ci è stato dato da tutti i membri dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento ed è doveroso porgere un sentito ringraziamento all’attuale e al precedente priore, Francesco Mancieri e Mario Ruggiero, e ai confratelli Luigi Aceto e Candido Del Pizzo, che sono stati un nostro punto di riferimento. Grazie a Matilde Mastroberti, attenta fotografa del rito e indispensabile assistente nelle fasi della ricerca e della registrazione; un ringraziamento va ai tecnici che hanno curato le registrazioni, Gianni Ruggiero e Lello De Luca, e a Giovanni Bianco che ci ha coadiuvato nella digitalizzazione delle trascrizioni.

Infine, non possiamo fare a meno di esprimere la nostra riconoscenza a Mimmo Ferraro, che dal primo momento ha creduto in questo progetto, mettendoci a disposizione ogni tipo di supporto editoriale. E, per finire, a tutti gli studenti che ci hanno incoraggiato e accompagnato in questo faticoso, ma entusiasmante percorso di andata e ritorno dall’aula ai riti comunitari del nostro meridione.

Pasquale Scialò, Francesca Seller

8 Prefazione del Sindaco di Minori
9 Prefazione del Priore dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento
11 Introduzione curatori

15 Vincenzo De Gregorio, “Evangelizzare cantando” con la musica religiosa popolare

19 Ignazio Macchiarella, Polifonie confraternali dei nostri giorni

38 Francesca Seller, “Ordinò il suono delle campane e nella cattedrale si cantò un solenne Te Deum”: musica sacra in Costiera nel diciottesimo secolo

48 Luigi Aceto, I Battenti di Minori: espressione genuina e passionale della Settimana Santa

61 Raffaele Di Mauro, I Battenti di Minori nel panorama dei canti della Settimana Santa in Campania

83 Pasquale Scialò, Sento l’amaro pianto. Trascrizione di un bene musicale ‘umanamente organizzato’

121 Antonello Mercurio, Stratificazioni sonore del dolore

141 Matilde Mastroberti, Immagini, gesti sonori e devozione

151 Cristiana Di Bonito, Tradizione e innovazione nella lingua dei canti penitenziali di Minori

162 Candido Del Pizzo, Il canto e la sua esecuzione: generazioni a confronto

168 Gioacchino Mansi, Prove tecniche di penitenza

I CD
177 Introduzione di Pasquale Scialò
180 I testi dei canti a cura di Francesca Seller

189 Le fotografie

CD 1
Strofe a tono ’e vascio

  1. Tutto converso in pianto 2:42
  1. Tu vai col sangue i sassi 2:39
  1. Ti seguirò mio bene 2:37
  1. Stendi la man pietosa 2:49
  1. Signor, l’acerbe pene 2:46

Stazioni a tono ’e vascio

  1. I, Ah, mio Signore, è questo 2:38
  1. II, Stringi con dolce affetto 2:39
  1. III, Già sotto il duro peso 2:43
  1. IV, Vedo l’afflitta Madre 2:44
  1. V, Signor, non v’è chi senta 2:44
  1. VI, Per tanti affanni e tanti 2:41
  1. VII, Cade il mio Dio già stanco 2:50
  1. VIII, Volgi lo sguardo languido 2:41
  1. IX, Pallido e semispento 2:40
  1. X, Dov’è, mio Dio, nol veggo 2:35
  1. XI, Là sul nefando letto 2:42
  1. XII, Spira sul fiero tronco 2:36
  1. XIII, Madre dolente e afflitta 2:49
  1. XIV, O fortunato avello 2:38
  1. Perdono o mio Dio 0:43

Invocazione alla Madonna

  1. Priva del caro figlio 2:46
  1. O Maria 1:22
  1. Già trafitto in duro legno 6:19

durata totale: 63:18

CD 2

Strofe a tono ’e ’ncoppa

  1. Tutto converso in pianto 2:22
  1. Tu vai col sangue i sassi 2:30
  1. Ti seguirò mio bene 2:28
  1. Stendi la man pietosa 2:31
  1. Signor, l’acerbe pene 2:25

Stazioni a tono ’e ’ncoppa

  1. I, Ah, mio Signore, è questo 2:29
  1. II, Stringi con dolce affetto 2:29
  1. III, Già sotto il duro peso 2:29
  1. IV, Vedo l’afflitta Madre 2:23
  1. V, Signor, non v’è chi senta 2:28
  1. VI, Per tanti affanni e tanti 2:33
  1. VII, Cade il mio Dio già stanco 2:32
  1. VIII, Volgi lo sguardo languido 2:24
  1. IX, Pallido e semispento 2:30
  1. X, Dov’è, mio Dio, nol veggo 2:32
  1. XI, Là sul nefando letto 2:29
  1. XII, Spira sul fiero tronco 2:34
  1. XIII, Madre dolente e afflitta 2:25
  1. XIV, O fortunato avello 2:26
  1. Pianto di Maria 28:49

durata totale: 76:25

Registrazione live, editing, missaggi e masterizzazione: Lello de Luca e Gianni Ruggiero.  Studio di registrazione Blu Megaride.

Ascolto e selezione dei materiali: Pasquale Scialò

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scialo

Docente presso il conservatorio “G. Martucci” di Salerno e l’università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, compositore e musicologo, Pasquale Scialò è autore di un’ampia produzione per il teatro, cinema, radio e televisione nonché di numerosi studi sulla canzone napoletana (foto Riccardo Siano)

seller

Docente di Storia della musica presso il conservatorio di musica “G. Martucci” di Salerno, già ricercatrice presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Francesca Seller ha all’attivo numerosi volumi e saggi

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